NAPOLI – Huawei e WWF Italia hanno presentato il progetto “Guardiani della Natura” che prevede una collaborazione stretta per preservare al meglio alcune delle riserve naturali dello Stato grazie a sistemi di monitoraggio a basso impatto in grado di prevenire intrusioni e bracconaggio.
Le tecnologie impiegate utilizzano dispositivi proprietari a basso impatto, storage in cloud e algoritmi di intelligenza artificiale che elaborano i dati inviati in tempo reale onde segnalare potenziali intrusioni o illeciti alle unità di riferimento del WWF che hanno in gestione le aree naturali protette.
Il progetto è attivo da tre mesi e attualmente conta più di 300.000 registrazioni audio e diversi Terabyte di dati raccolti a fronte di più di 1000 segnalazioni inviate alle unità di monitoraggio, che sanno in questo modo come comportarsi e dove intervenire in caso di anomalie.
Dispositivi smart in aiuta a chi tutela le nostre oasi naturali
All’interno dell’Oasi Cratere degli Astroni sono installati dispositivi fissi e mobili sugli alberi che fungono da vere e proprie sentinelle in continuo ascolto, non solo per l’acustica e la segnalazione di potenziali illeciti, ma anche per monitorare l’attività della fauna.
Grazie alle reti 2G, 3G e 4G c’è un collegamento radio continuo in grado di trasmettere in tempi rapidi quantità rilevanti di dati e di garantire la continuità del servizio.
Con l’impiego di questa rete di dispositivi è stato possibile rilevare un impianto acustico utilizzato da bracconieri per la cattura di fauna protetta all’interno della riserva naturale, sapendo in quale area far intervenire la Polizia Provinciale della Città Metropolitana di Napoli e le guardie WWF impiegate all’interno della Riserva.
L’utilizzo di tecnologie come queste a basso impatto ha permesso di tenere monitorata in modo concreto un’area di più di 6 chilometri quadrati nel caso della Riserva Naturale degli Astroni a Napoli evitando delle ronde cicliche con i mezzi a motore delle guardie e l’impiego quando non necessario dei mezzi a disposizione. La costruzione dei dispositivi è fatta riciclando vecchi terminali o terminali a fine ciclo di vita, andando a recuperare più componenti possibile che altrimenti sarebbero poi finiti in discarica.
La sperimentazione è stata condotta in tre oasi selezionate con l’impiego di due dispositivi diversi, ovvero i “Guardiani della Natura”, in grado di inviare segnalazioni in tempo reale alle guardie WWF delle rispettive oasi registrando suoni fino a 3 km di distanza dal punto in cui sono collocati.
I dispositivi “Edge Audiomoth” invece contribuiscono allo studio e alla raccolta dati delle oasi registrando letteralmente i “suoni della riserva” per tenere monitorate evoluzione e comportamento della fauna assieme al monitoraggio della biodiversità.
“Guardiani della Natura” rientra nel programma TECH4ALL di Huawei, iniziativa che opera su scala mondiale di Huawei con l’obiettivo di mettere la tecnologia al servizio dell’ambiente in collaborazione con partner specifici che operano direttamente sul territorio per preservare il patrimonio naturale e l’inclusione dal punto di vista digitale.
Michele Capuozzo