Come è noto, tutti gli smartphone in circolazione consentono di scattare foto e registrare video. Da qualche tempo si è però diffuso nel gergo tecnico il termine cameraphone per indicare quelli tra essi che hanno una sezione fotografica particolarmente performante, tanto essere paragonabili non solo alle fotocamere digitali compatte ma, in taluni casi, addirittura a quelle reflex. Vero e proprio indice di riferimento per questa categoria è DxOMark, un sito indipendente francese, che aggiorna periodicamente un’attendibile ed assai consultata classifica dei migliori smartphone per quanto attiene a fotografia e video.
Ai vertici di questa particolare graduatoria c’è attualmente il top di gamma di Xiaomi, il Mi 11 Ultra, che, raccogliendo l’eredità del Mi 10 Ultra, oltre ad essere uno smartphone dotato di tutte le specifiche necessarie a soddisfare l’utente più esigente, rappresenta un vero e proprio studio fotografico tascabile.
Nella confezione di vendita, oltre al telefono, ci sono l’alimentatore da ben 65W per la ricarica turbo (da 0 a 100% in appena 36 minuti) cablata e wireless, un cavo USB-A/USB-C, una custodia in silicone trasparente, un adattatore USB-C/jack 3.5 mm, lo strumento per aprire il carrellino SIM e il manuale utente con il certificato di garanzia.
Dimensioni (164,3×74,6×8,38 mm) del Mi 11 Ultra sono al di sopra delle medie attuali e lo rendono, soprattutto se si hanno mani piccole, difficile da impugnare. Anche il peso (234 g) è considerevole ma molto ben bilanciato.
Ha un design sobrio, quasi banale, che però tramette una sensazione premium derivante dai materiali di alta qualità impiegati per la scocca unibody.
La certificazione IP68 garantisce resistenza alla polvere e all’acqua, grazie anche ad una valvola a pressione ad alta impermeabilità.
Il dorso in ceramica – disponibile nelle varianti Ceramic White e Ceramic Black – è curvo su tutti e quatto lati e presenta in alto l’elemento che caratterizza esteticamente, ma non solo, questo telefono: il modulo della fotocamera posteriore, che nonostante includa “solo” tre obiettivi è tra i più potenti in circolazione, tanto da avere un piccolo display integrato. Esteso quasi tutta la larghezza del telefono, sporge non poco e copre, in altezza, circa un quarto dell’intera faccia posteriore. Pur essendo visivamente un vero pugno nell’occhio, lo si tollera, considerandolo il prezzo da pagare per avere certe specifiche. Paradossalmente, catturando l’attenzione di chi lo osserva, finisce spesso per essere quasi un motivo di vanto, una sorta di ostentazione muscolare delle super dotazione fotografica di questo telefono.
Lungo il profilo laterale in alluminio, a destra, il bilanciere del volume e il tasto di accensione; in alto, il microfono per la soppressione dei rumori ambientali, il sensore IR (consente di utilizzare il telefono come telecomando), la griglia di uno dei due altoparlanti; in basso, il vassoio estraibile, che può ospitare due nano SIM telefoniche, il microfono principale, la porta USB-C, la griglia del secondo degli speaker stereo, che, sviluppati in collaborazione con Harman Kardon, offrono un audio potente e di qualità.
La faccia anteriore, con rapporto screen-to-body del 91.4%, è occupata quasi del tutto da uno schermo quad-curved, rapporto 20:9, che ha, in alto a sinistra, un piccolissimo foro, che ospita la cam frontale. Quest’ultima consente lo sblocco del dispositivo, attraverso il riconoscimento del viso 2D, in alternativa al preciso e veloce sensore ottico di impronte digitali, posizionato sotto il vetro di protezione, un Corning Gorilla Victus resistente a cadute e graffi. Manca un LED di notifica ma si possono impostare effetti di luce sui bordi alla ricezione di chiamate e messaggi e c’è l’always on display, che, quando il telefono è in stand-by, mostra sullo schermo l’ora e le notifiche.
Il display è un bellissimo pannello E4 della Samsung, un AMOLED da 6,81″, risoluzione WQHD+ (3200×1440 pixels) e densità di 515 PPI, con frequenza di aggiornamento a 120 Hz e frequenza di campionamento touch fino a 480 Hz. Per limitare il consumo di batteria, il display può adattare automaticamente sia la risoluzione (WQHD+ o FHD+) che la frequenza (0Hz/60Hz/90Hz/120Hz).
Ha una luminosità di picco di ben 1700 nit con efficace regolazione automatica attraverso sensori di luce ambientale a 360° 2.0. Vanta il supporto alle tecnologie Dolby Vision, HDR e HDR10+, che assicurano la massima qualità dell’immagine. Può riprodurre 1,07 miliardi di colori, permettendo una gradazione di colore più morbida e naturale.
Come verificato durante la nostra prova, i neri sono profondi, i colori vividi e la visualizzazione sempre fluida, veloce e dettagliata, indipendentemente dall’utilizzo che se ne fa. La certificazione Eye Care, rilasciata da SGS, garantisce che il display non affatichi la vista anche dopo lunghi periodi di utilizzo del dispositivo.
Come già detto, il Mi 11 Ultra dispone anche di un display posteriore AMOLED da 1.1”, risoluzione 126×294 pixel, che è lo stesso pannello che Xiaomi utilizza nel suo fitness tracker Mi Band 5. Qui, viene utilizzato principalmente come display always-on quando il telefono ha lo schermo principale rivolto verso il basso, con opzioni per visualizzare un orologio, un’immagine o un testo personalizzato, insieme agli avvisi di notifica. Può anche essere attivato per fare selfie con la fotocamera principale ma qui è forse necessario qualche miglioramento lato software.
Come è normale attendersi da un telefono che nel nome ha l’aggettivo Ultra, a bordo è presente il chipset Qualcomm di punta, lo Snapdragon 888, un octa-core con frequenza fino a 2,84 GHz. Ad affiancarlo la GPU Adreno 660 e 12 GB di RAM LPDDR5. La memoria interna, non espandibile, è da 256 GB di tipo UFS 3.1.
Questa dotazione, come verificato durante la nostra prova, fa sì che il Mi 11 Ultra passi facilmente da un’app all’altra e gestisca il multitasking con estrema facilità.
Possibili surriscaldamenti da iperutilizzo sono evitati da un efficace sistema di dissipazione del calore ad alta capacità. Con Mi 11 Ultra debutta la nuova tecnologia di raffreddamento trifase di Xiaomi, che sostituisce la classica copertura in gel termico del processore con un materiale macromolecolare a cambiamento di fase che aumenta le prestazioni di conducibilità termica del 100%, grazie a maggiore efficienza e migliori proprietà avvolgenti.
La batteria da 5.000mAh, presente a bordo, è costruita con un materiale innovativo: nano catodi di ossido di silicio di seconda generazione. Questo materiale possiede una capacità di stoccaggio dieci volte superiore a quella degli ioni di litio dei tradizionali catodi di grafite.
Si riesce ad arrivare senza sforzi alla fine di una giornata di utilizzo intenso del telefono. Facendo attenzione, non è difficile arrivare ad un giorno e mezzo senza ricaricare. Con la modalità Super risparmio energetico la batteria al 10% può durare per 55 ore, durante le quali è possibile controllare l’ora, effettuare o ricevere chiamate.
Da segnalare che Mi 11 Ultra è dotato di una tecnologia di super carica a 6x sviluppata da Xiaomi, di un nuovo circuito integrato di ricarica wireless a 30V e di una tecnologia di controllo della corrente a più livelli che consente un aumento del 10% della velocità di ricarica. Supportata la ricarica wireless inversa a 10W.
Il Mi 11 Ultra è un dual SIM dual standby, che consente nelle impostazioni di scegliere la SIM predefinita per dati, chiamate e messaggi. Ottima la qualità delle chiamate telefoniche. Per quanto riguarda la connettività, sono disponibili il 5G, Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2 e NFC. Per la navigazione assistita, a disposizione GPS, BEIDOU, GLONASS e GALILEO.
Il sistema operativo a bordo è Android 11 con interfaccia utente proprietaria MIUI 12.5 che offre flessibilità e possibilità di personalizzazione impressionanti. È probabile che riceva l’aggiornamento ad Android 12 a breve scadenza, ma purtroppo Xiaomi non promette un numero certo di futuri aggiornamenti.
Tra le funzioni a disposizione, molto interessante la possibilità di misurare il battito cardiaco poggiando il dito sul sensore di impronte digitali.
Il Mi 11 Ultra è un telefono che eccelle praticamente in tutto ma è nella sezione fotografica che fa la differenza.
La fotocamera principale da 50MP utilizza il più potente sensore per smartphone attualmente in circolazione, il GN2 di Samsung. Primo sensore a raggiungere dimensioni di 1/1.12 pollici, è in grado di elaborare Super Pixel 4-in-1 da 2.8μm.
Grazie a un algoritmo dedicato per la fotografia notturna, è in grado di catturare immagini luminose e dettagliate con appena 0,02 lux di luce. Con una buona illuminazione, gli scatti sono sempre luminosi e colorati, con artefatti minimi, privi di rumore o segni di nitidezza artificiale. In condizioni di scarsa illuminazione c’è un po’ più di rumore, ma ancora un sacco di dettagli e colori abbastanza accurati.
La modalità notturna di solito migliora ulteriormente le cose, aggiungendo dettagli ed esponendo meglio le singole fonti di luce.
Le tre cam di Mi 11 Ultra sono tutte di qualità e utili alla causa. Accanto alla principale troviamo una lente periscopica da 48MP con zoom ottico 5x, capace anche di zoom ibrido 10x e zoom digitale 120x.
Gli scatti a 5x e 10x con questo obiettivo sono fenomenali e rivaleggiano comodamente con quelle degli obiettivi principali di molti altri telefoni. Foto con colori vivaci e ricche di dettagli. Andando oltre, man mano che ci si avvicina allo zoom digitale massimo, i risultati peggiorano e aumentano le macchie granulose.
E ancora, una fotocamera ultra-grandangolare sempre da 48MP con lo stesso sensore Sony IMX586 della periscopica che permette di catturare un campo visivo di 128°.
Il sensore è più piccolo dell’obiettivo principale e l’ottica ha un’apertura più stretta a f/2.2, ma le foto sono più o meno comparabili con una buona luce. Si staccano in condizioni di luce più fioca, con molti meno dettagli nei punti in ombra, anche perché questo è l’unico obiettivo dei tre che non dispone di stabilizzazione ottica.
Sul Mi 11 Ultra ritroviamo le apprezzate tecnologie Dual Native ISO Fusion e Stagger-HDR che hanno fatto il loro debutto con il Mi 10 Ultra.
Il Mi 11 Ultra è anche il primo smartphone Xiaomi ad adottare un sistema di messa a fuoco laser Time-of-Flight a più punti, che dispone di un’accurata mappa di profondità a 64 zone, così da mettere a fuoco più velocemente, più accuratamente e con un campo visivo più ampio.
Per quanto riguarda i selfie possono essere gestiti in due modi. La fotocamera frontale da 20 MP f/2.2 che offre risultati eccellenti su tutta la linea.
Oppure le fotocamere posteriori, che sono utilizzabili sfruttando il minischermo integrato per inquadrarsi.
Anche le riprese video sono impressionanti. I tre obiettivi posteriori possono girare video fino a 8K@24fps o 4K@60fps, mentre la fotocamera selfie è limitata a 1080p@60 con la sola stabilizzazione elettronica.
Considerato tutto quello che offre, va da se che il Mi 10 Ultra non possa certo essere economico. Acquistabile su mi.com, presso i Mi Store Italia e in esclusiva con TIM, costa attualmente 1399,90 euro. Un prezzo sicuramente giustificato dalla qualità del prodotto che però lo rende oggetto di nicchia, in attesa di qualche promozione che arriverà probabilmente in concomitanza con l’imminente lancio del successore, lo Xiaomi 12.
Gennaro Annunziata