Torre del Greco. Il disastro del trasporto pubblico in provincia di Napoli «sbarca» in Parlamento, con un’interrogazione a risposta scritta presentata dai deputati Luigi Gallo e Silvana Nappi. Pronti a portare all’attenzione del ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini i disservizi registrati ogni giorno lungo le sei linee della Circumvesuviana, il colosso d’argilla gestito dall’Eav – Ente Autonomo del Volturno, società «in house» a socio unico Regione Campania – e chiamato a garantire i trasferimenti su rotaia intorno al Vesuvio, in penisola sorrentina e fino all’agro-nocerino-sarnese.
Un servizio effettuato – secondo la carta della mobilità del 2020 – attraverso 71 elettrotreni per coprire i circa 142.000 chilometri di rete su cui viaggiano, in un anno, la bellezza di circa 90.000 pendolari e turisti. «Con questi numeri appare evidente come l’Eav, in particolare la Circumvesuviana, rappresenti la mobilità nella provincia di Napoli – la premessa dell’interrogazione a risposta scritta presentata dal parlamentare di Torre del Greco e co-firmata dalla collega del M5S – e risulti indispensabile all’attualità e in prospettiva allo sviluppo sostenibile».
Insomma, uno «strumento strategico» all’Agenda 2030 eppure ogni giorno al centro di polemiche e proteste. Con i viaggiatori, non di rado, costretti a scendere dai treni e a raggiungere a piedi le stazioni a causa di improvvisi guasti o avarie: «E’ sufficiente intervistare un viaggiatore oppure scorrere le pagine dei quotidiani – evidenziano i due grillino della Camera – per riscontrare i disservizi giornalieri come soppressioni di corse, ritardi e guasti. Senza dimenticare lo stato indecoroso degli elettrotreni e l’abbandono di alcune stazioni, prive anche del servizio di biglietteria».
Uno scenario da incubo, finito in decine di «segnalazioni» al presidente Umberto De Gregorio. Ma, fino a oggi, senza riscontri o inversioni di tendenza. «La reiterazione di questi episodi nel corso degli anni – sottolineano Luigi Gallo e Silvana Nappi – evidenziano una “gestione” improntata a colmare disavanzi di bilancio procurati negli anni anziché mettere l’accento sull’importanza strategica della mobilità su rotaia in luoghi critici e popolosi come l’hinterland napoletano oppure fortemente frequentati da pendolari e flussi turistici come Ercolano, Villa delle Ginestre a Torre del Greco, Pompei e la penisola sorrentina».
Un quadro decisamente preoccupante per il trasporto pubblico in provincia di Napoli, in particolare alla luce dello stanziamento di circa 70 miliardi di euro da parte del governo per gli investimenti delle amministrazioni centrali e locali dal 2022 al 2036, destinati tra l’altro al completamento delle infrastrutture ferroviarie. Pertanto, i pentastellati chiedono di sapere dal ministro Enrico Giovannini «quali siano le iniziative di competenza di monitoraggio o eventualmente di indirizzo che il governo intenda porre in atto».
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