Torre del Greco. «Visti i tempi lunghi dei promotori della sfiducia, regalerò altri 7 giorni per la raccolta delle 13 firme necessarie per le dimissioni. Poi sfilerò la mia dall’elenco e andrò avanti». è l’ultima sfida del sindaco Giovanni Palomba ai «fuggitivi» della sua maggioranza, i consiglieri comunali di area dem incaricati di avviare le grandi manovre per staccare la spina all’amministrazione comunale uscita vincitrice dalle avvelenate elezioni del 2018.
A due settimane dallo strappo di fine anno, a palazzo Baronale non si respira aria di crisi. Anzi. Lo storico figlioccio della Dc – evidentemente «rassicurato» dal silenzio dei vertici del Pd – arriva a farsi beffe di Gaetano Frulio: «A inizio settimana, incontrerò il sottoscrittore dell’invito alle dimissioni – spiega il primo cittadino -. Gli comunicherò la mia intenzione di allungare di sette giorni la mia disponibilità a firmare la sfiducia. Ma a partire da lunedì 24 gennaio non potrà più contare sulla mia firma».
Insomma, Giovanni Palomba «rilancia» la sfida ai due dissidenti legati al sempiterno candidato a sindaco Luigi Mennella. Ma, intanto, porta avanti le trattative per recuperare «voti» in consiglio comunale. Dopo il primo incontro «interlocutorio» con i tre dissidenti passati all’opposizione a gennaio del 2021 – Salvatore Gargiulo, Simone Mariano Gramegna e Ciro Piccirillo – il sindaco sembra intenzionato a tornare alla carica, mettendo sul piatto qualche delega «pesante» in giunta.
Un modo per consentire ai «cavalli di ritorno» di incidere sull’azione politica della carovana del buongoverno e – al tempo stesso – respingere l’iniziale richiesta di due assessorati. D’altronde, per trovare la quadra c’è tempo fino al 24 gennaio.
©riproduzione riservata