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Calano Rt e intensive, giù l’incidenza. Speranza: si apre una fase nuova
CRONACA
4 febbraio 2022
Calano Rt e intensive, giù l’incidenza. Speranza: si apre una fase nuova
Redazione

Si conferma il rallentamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia: tutti i parametri sono infatti in discesa, dall’indice di trasmissibilità Rt all’incidenza e occupazione dei reparti ospedalieri, fotografando una situazione che indica l’inizio di una “nuova fase”, afferma il ministro della Salute Roberto Speranza, pur invitando comunque a mantenere la prudenza ed a “tenere i piedi per terra”. Infatti, pur in calo, i numeri dell’epidemia – come indicano i dati del monitoraggio settimanale Iss e ministero Salute – restano ancora alti, ed in questo contesto per un’altra Regione, le Marche, da lunedì scatterà l’arancione. Proprio la Regione Marche ha però precisato che il tasso di occupazione nelle intensive registra il valore di 21,1% e non di 26,3% come riportato dai dati del monitoraggio. La curva epidemica si sta dunque flettendo ma l’attenzione deve in ogni caso restare massina, perchè i numeri ancora non indicano uno scampato pericolo. Infatti, chiarisce lo stesso Speranza, “siamo finalmente in una fase che appare essere diversa da quella dei mesi precedenti; dobbiamo ancora tenere i piedi per terra e avere massima prudenza, ma per la prima volta da molte settimane guardiamo con fiducia a numeri che stanno finalmente migliorando”.

Certo, avverte, “i casi sono ancora altissimi e dobbiamo mantenere un livello di attenzione, ma è anche vero che grazie a vaccini e comportamenti corretti siamo in condizioni di registrare un abbassamento del numero dei contagi e soprattutto una stabilizzazione o riduzione delle ospedalizzazioni. Speriamo che i numeri continuino a scendere, questo è importante perchè ci potrà consentire di aprire una fase nuova”. Il trend in discesa è evidente nell’ultimo monitoraggio settimanale che mostra, spiega il direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza, “un’incidenza che tende ancora a calare fissandosi a 1362 casi per 100mila abitanti, e anche l’Rt è ben al di sotto all’unità a 0,93, mentre il tasso di occupazione in area medica e intensiva è rispettivamente al 29,5% e 14,8%”.

Questo indica, chiarisce, che “c’è una tendenza, anche se ancora lieve, alla decongestione delle strutture sanitarie ed i dati epidemiologici ci mostrano una situazione che sembrerebbe disegnare una fase nuova della epidemia, ma poichè i numeri sono ancora molto elevati – avverte – è bene continuare a mantenere comportamenti prudenti e completare il ciclo vaccinale con la dose di richiamo”. Conferma il decremento dei casi nella maggior parte delle Regioni il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, “anche se alcune regioni – puntualizza – hanno dei valori in crescita, ma in questo caso ci sono stati degli aggiornamenti nel caricamento dei dati che, quindi, vanno presi con una certa cautela”.

Quanto alle fasce più colpite, sono ancora quelle più giovani da 0 a 9 anni e da 10 a 19 anni. Analogo trend si riscontra nei dati del bollettino giornaliero del ministero, che registra 99.522 nuovi contagi nelle ultime 24 ore (ieri 112.691), mentre le vittime sono 433, rispetto alle 414 di ieri. Il tasso di positività è all’11,2%, in lieve calo. Sono invece 1.440 i pazienti in terapia intensiva, 17 in meno, ed i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 19.000 (-324). Intanto, all’Istituto Spallanzani di Roma si registra il primo paziente in Italia curato con la pillola antivirale Paxlovid di Pfizer. Si tratta di un uomo di 54 anni, con malattia cardiovascolare e Covid-19, sintomatico da 3 giorni.

E di pari passo al calo dei nuovi contagiati e in concomitanza con l’arrivo delle pillole anti-Covid, è in calo di circa il 16% il numero delle prescrizioni settimanali di anticorpi monoclonali: dal 27 gennaio al 2 febbraio, secondo il report settimanale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), sono state 2.659 a fronte delle 3.199 registrate tra il 20 e il 26 gennaio.

Sono 99.522 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 112.691. Le vittime sono invece 433, mentre ieri erano state 414.

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