La lunga querelle relativa all’assegnazione della gara per la realizzazione della videosorveglianza sul territorio di Boscoreale, segnata da ricorsi e battaglie legali, giunge finalmente al termine. Sarà la Se.Ti di Scafati a dare vita e corpo al progetto “Boscoreale sicura 4.0” per un importo di circa 245mila euro. Finanziato dalla Città Metropolitana nell’ambito del piano integrato di sicurezza urbana, sono previste ben 80 telecamere di ultimissima generazione che saranno installate in zone maggiormente a rischio. Tra queste, c’è anche la centralissima piazza Pace che negli ultimi tempi è diventata il cuore della movida boschese.
L’obiettivo è creare una rete capillare per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di illegalità presenti sul vasto territorio boschese, dagli episodi di microcriminalità all’annoso fenomeno dello sversamento dei rifiuti.
Nei prossimi giorni è atteso un summit con l’amministrazione per definire tempi e modalità. Non sono ammessi ulteriori ritardi anche perché ne è passata di acqua sotto ai ponti – anche troppa – da quando il progetto è stato annunciato, finanziato e appaltato. È un territorio che ha sete di sicurezza e giustizia, ferito come non mai dall’efferato omicidio di Antonio Morione, il commerciante ucciso nel corso di una rapina lo scorso 23 dicembre da belve che sono ancora a piede libero.
Il progetto
La cabina di regia sarà installata all’interno del comando dei vigili urbani ma le immagini saranno collegate anche ai carabinieri per una consultazione immediata e in tempo reale.
Il progetto era stato approvato a inizio consiliatura dal sindaco Diplomatico con la sottoscrizione del “Patto per la sicurezza urbana” in Prefettura. Si tratta di un accordo sinergico stipulato con i comuni che prevede l’estensione, sul territorio comunale, della piattaforma di videosorveglianza per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, per le zone ad alto rischio, e potenziamento della centrale di monitoraggio connessa alle Forze dell’Ordine. Un progetto che punta così a supportare il lavoro delle forze dell’ordine che troppo spesso sono costretti a rallentare le indagini proprio perchè non ci sono telecamere della videosorveglianze attive in città, a Boscoreale come nelle altre città vicine. Un problema generato spesso dall’assenza di fondi e dalle casse esigue dei Comuni.