Torre del Greco. Arriva una doppia svolta giudiziaria nell’inchiesta sul varco killer di viale Europa. Mentre i giudici della suprema corte di cassazione annullano, in sede civile, l’assoluzione dell’autotrasportatore alla guida del tir contro cui si schiantò Ciro Giannini – lo studente di 18 anni rimasto ucciso il 26 giugno del 2012 proprio in seguito all’impatto tra il suo scooter e un autoarticolato in uscita dall’accesso abusivo alle ex cave di villa Inglese – il tribunale di Torre Annunziata acquisisce agli atti la relazione del consulente tecnico incaricato di fare piena luce sull’esatta dinamica della tragedia. Insomma, a 10 anni di distanza dall’impatto mortale, si apre uno squarcio di luce su una vicenda costata il processo a Massimo Balsamo – il signore dei rifiuti, accusato di omicidio colposo – e a sei tecnici e dirigenti del Comune, tra cui i due comandanti dei vigili urbani Andrea Formisano e Salvatore Visone, alla sbarra per le disinvolte autorizzazioni provvisorie all’utilizzo di un accesso già bollato come abusivo.
Il verdetto a sorpresa
Il primo colpo di scena è arrivato da Roma, dove era sbarcato il ricorso presentato dai legali della famiglia di Ciro Giannini avverso l’assoluzione in sede civile del conducente del tir contro cui si schiantò il giovane centauro. Gli ermellini della suprema corte di cassazione hanno accolto le obiezioni sollevate dalla difesa, annullando la sentenza di secondo grado e rinviando il processo a una differente corte d’Appello di Napoli. Le motivazioni del verdetto saranno rese note tra 90 giorni. Verosimilmente i magistrati non avranno condiviso la tesi – alla base dell’assoluzione dell’autotrasportatore – secondo cui il conducente del tir in uscita dal varco killer di viale Europa non avrebbe potuto vedere lo scooter su cui viaggiava Ciro Giannini nella corsia opposta di marcia. Ovvero, R.S. non avrebbe dovuto invadere l’intera carreggiata senza avere la certezza di effettuare la manovra di «invasione» in completa sicurezza.
Il dossier tecnico
La seconda svolta è stata registrata durante l’ultima udienza del processo in corso a Torre Annunziata davanti al collegio presieduto dal giudice Fernanda Iannone. Alla luce dell’impossibilità a testimoniare in aula del perito incaricato dal pubblico ministero di mettere nero su bianco tutti gli «aspetti tecnici» del sinistro, i magistrati hanno deciso di acquisire agli atti la relazione firmata dal professionista: un corposo dossier in cui sono stati riportati tutti i dettagli relativi alle autorizzazioni rilasciate dal Comune e ai potenziali rischi dell’accesso abusivo di viale Europa. Durante la prossima udienza saranno ascoltati i testimoni della difesa. Sott’accusa, insieme al signore dei rifiuti e ai due comandanti dei vigili urbani, ci sono i tecnici Mario Pontillo, Michele Sannino, Ambrogio De Simone – tutti, all’epoca dei fatti, in forza all’ufficio tecnico dell’ente di palazzo Baronale – e Felice Pirone. Sette imputati chiamati, a vario titolo, a rispondere in aula della morte di uno studente di 18 anni ucciso da un tir in uscita da un accesso abusivo.
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