L’arrivo a Roma e l’interrogatorio, Imperiale deve scontare oltre 5 anni di carcere
Non ha tradito nessun tipo di emozione apparendo garbato e molto sereno alle autorità italiane e agli ufficiali di polizia giudiziaria che lo hanno immediatamente preso in consegna. Volto abbastanza disteso, pochissime parole e sguardo glaciale. Appena atterrato a Roma, a Raffaele Imperiale sono stati notificati due provvedimenti. Il primo è quello relativo alla condanna passata in giudicato a cinque anni, dieci mesi e venti giorni di reclusione per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il secondo si lega invece alla misura cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura di Napoli con l’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso. Proprio a seguito di quest’ordinanza, il narcotrafficante di Castellammare di Stabia è stato interrogato dal giudice delle indagini preliminari. Quindi il trasferimento in carcere dove dovrà iniziare a scontare la condanna definitiva per traffico di droga. Le indagini che ad agosto scorso hanno consentito di localizzare Raffaele Imperiale durante la sua latitanza negli Emirati Arabi Uniti, sono state condotte – con il coordinamento della Procura partenopea – dal Gico e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, rispettivamente guidati dal tenente colonnello Danilo Toma e dal generale Domenico Napolitano, e dal dirigente della Squadra Mobile di Napoli Alfredo Fabbrocini. Per l’estradizione, è stato decisivo un intervento diretto del ministro della giustizia Marta Cartabia la quale, lo scorso 8 marzo, aveva personalmente consegnato al suo omologo degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah Al Nuaimi, la terza richiesta di estradizione, firmata dallo stesso Guardasigilli, per il narcos di Castellammare di Stabia, al numero due dell’elenco dei più ricercati. Nell’incontro bilaterale col ministro emiratino la Guardasigilli sollecitò con forza una pronta esecuzione per tutte le richieste di estradizione presentate dall’Italia, auspicando una più proficua collaborazione giudiziaria tra i due Paesi. A tutela dei connazionali coinvolti in procedimenti giudiziari negli Emirati, Cartabia ha sottoscritto con Al Nuaimi, un accordo di cooperazione giudiziaria, per consentire ai condannati di scontare la pena nei rispettivi Paesi di origine. L’espulsione di Imperiale è tra i primi effetti di quell’accordo che potrebbe presto portare alla consegna di altri latitanti italiani eccellenti – almeno nove quelli nel mirino secondo una informativa che risale al 2018 – e che da anni vivono a Dubai.

