Dopo il Lisippo del Getty un’altra importante scultura di eta’ classica conservata in un museo americano attira l’attenzione della magistratura italiana. La procura di Torre Annunziata ha chiesto assistenza alle autorita’ Usa per ottenere la confisca di una delle poche copie sopravvissute del Doriforo di Policleto ora nelle collezioni del Minneapolis Museum of Art. Grazie a fondi raccolti localmente – tra i principali donatori la famiglia Dayton, magnati dei department stores – la statua di marmo pentelico alta quasi due metri fu acquistata nel 1986 per 2,5 milioni di dollari da un mercante d’arte svizzero di base a Toronto, secondo il quale, stando a documenti dell’epoca, sarebbe stata rinvenuta al largo delle coste italiane negli anni Trenta, e dunque al riparo da eventuali rivendicazioni.
La decisione del tribunale di Torre Annunziata suggerisce altrimenti: il Doriforo conteso sarebbe stato scavato clandestinamente a meta’ anni Settanta per ordine di Elie Borowski, il collezionista di antichita’ e fondatore del Museo della Bibbia di Gerusalemme che aveva rapporti con molti noti mercanti d’arte coinvolti nel traffico illegale tra cui Robert Hecht e Gianfranco Becchina. Borowski, morto nel 2003, avrebbe pagato cento milioni di lire dell’epoca per la statua. “Non siamo stati contattati direttamente. Se e quando lo saremo, esamineremo il dossier e risponderemo di conseguenza”, ha detto un portavoce del museo americano all”Art Newspaper’ che si e’ occupato oggi della vicenda. Agli inizi degli anni Ottanta, il Doriforo sarebbe stato esposto alla Gliptoteca di Monaco e li’ la procura di Napoli gli avrebbe per la prima volta messo gli occhi addosso, secondo ‘Archaeology News Network’.
L’Italia cerco’ allora di spingere la Germania alla confisca ma nel 1984 la Corte d’Appello della Baviera la lascio’ partire. Se rimpatriato, il Doriforo avra’ un posto d’onore nel museo archeologico di Castellammare di Stabia, ha assicurato il sindaco Gaetano Cimmino. Ad oggi la statua, e’ una delle attrazioni del museo di Minneapolis: “Moltiplichera’ di dieci volte il valore delle nostre collezioni di antichita’”, aveva detto al’epoca il direttore Michael Conforti. Il effetti il Doriforo di Minneapolis e’ tra le meglio conservate delle copie sopravvissute del bronzo perduto di Policleto avendo perso solo una parte di uno dei bracci: altre due, scavate a Ercolano e Pompei, sono oggi al Museo Nazionale di Napoli, mentre un’altra copia è riemersa nel 2012 tra le rovine di terme romane in Spagna e un torso incompleto si trova agli Uffizi.