La Protezione Civile della Regione Campania ha ulteriormente prorogato l’avviso di allerta meteo Gialla, in vigore da ieri. L’attuale condizione meteorologica permarrà ancora sulla Campania fino alle 14 di domani, domenica 3 aprile. Si prevedono ancora temporali anche intensi con fenomeni di dissesto idrogeologico localizzato come allagamenti, esondazioni, caduta massi e possibili frane nonché venti forti e mare agitato o molto agitato con possibili mareggiate lungo le coste esposte. La criticità, che riguarda l’intero territorio regionale, a partire dalla mezzanotte si andrà attenuando sulle zone 2 (Alto Volturno e Matese) e 4 (Alta Irpinia e Sannio) permanendo sulle restanti zone per tutta la prima parte della domenica.
Ancora freddo, da martedì graduale ritorno alla primavera
Weekend di inizio aprile ancora freddo e altalenante, con freddo, pioggia, vento e neve a quote collinari tra Toscana e Lazio. Da martedì previsto un graduale ritorno della primavera. Sono queste in sintesi le previsioni degli esperti del sito www.ilmeteo.it. “L’obiettivo del maltempo – spiega Mattia Gussoni – è la fascia compresa tra Sardegna, Lazio ed Abruzzo con 30-40 cm di neve a quote collinari, venti di burrasca e mareggiate”, ma va prestata attenzione anche sul resto del Paese. “Sarà un sabato 2 aprile – aggiunge il meterologo – che ricorderà le prime burrasche di fine estate ma con connotati invernali, vietato avventurarsi in mare durante questo weekend. Ci saranno altre buone occasioni ad aprile, probabilmente già il prossimo fine settimana, quello delle Palme, sarà tranquillo e sereno; da martedì 5 tornerà la Primavera su tutta l’Italia e all’orizzonte si intravedono già i primi caldi simil-estivi”. Per Gussoni, per il forte vento delle prossime ore “l’altezza delle onde potrebbe raggiungere gli 8 metri sul Mar di Sardegna, i 5 metri dal Mar Ligure fino al Basso Tirreno. Il vento soffierà impetuoso da Ovest, di Maestrale sulla Sardegna e di ‘Libeccio Freddo’ sul versante occidentale della nostra penisola: sono attese raffiche di 90 km/h lungo le coste e sui crinali appenninici. Sulla Sardegna orientale i venti di caduta potrebbero essere anche più intensi” Nel dettaglio: Sabato 2. Al nord: instabile con rovesci sparsi, più diffusi su Alpi e Prealpi, nevosi oltre i 600 metri. Al centro: maltempo su Sardegna e Tirreniche con neve forte fino ai 300-400 metri. Al sud: maltempo su Campania, Basilicata, Calabria, neve a 700 metri. Domenica 3. Al nord: tante nubi, spruzzate di neve sui confini alpini. Al centro: qualche pioggia sparso sui settori adriatici e poi in Toscana. Al sud: pioggia, neve e vento su Campania e Calabria settentrionale. Lunedì 4. Al nord: bel tempo ma più freddo al mattino. Al centro: piovaschi in Sardegna, sole altrove. Al sud: qualche pioggia residua, poi migliora.
Coldiretti: grandine devasta orti e frutteti
Tempeste accompagnate dalla grandine si sono abbattute a macchia di leopardo provocando danni incalcolabili nelle campagne dove negli orti si raccolgono le primizie e le piante da frutto si trovano in piena fioritura spinta da inverno secco con 1/3 in meno di pioggia e bollente che dal punto di vista climatologico ha fatto registrare in Italia una temperatura media superiore di 0,49 gradi. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’allerta della protezione civile per la violenta ondata di maltempo. “Dopo mesi di siccità, la grandine – sottolinea la Coldiretti – è l’evento più pericoloso nelle campagne per i danni irreversibili che provoca nei campi. In Piemonte le grandinate con chicchi grandi come noci hanno colpito in più aree della regione.
In Lombardia la grandine ha colpito, tra l’altro, la provincia di Mantova danneggiando la fioritura della pregiata pera mantovana Igp mentre a Cremona si segnalano danni alle bietole e alle piante da frutto in piena fioritura, ma gli effetti del maltempo si segnalano per grandinate anche in altre regioni, dall’Emilia al Veneto”. “Nelle campagne il caldo anomalo – continua l’associazione – ha provocato il “risveglio” anticipato della natura con ciliegi, albicocchi, pesche in piena fioritura e quindi particolarmente sensibili all’arrivo del freddo, del vento e della grandine che fa cadere i fiori compromettendo i prossimi raccolti di frutta. Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.