Torre del Greco. Dal flop della mozione di sfiducia al sindaco Giovanni Palomba allo spettro del benservito a colpi di maggioranza. è la parabola discendente a cui andrà incontro Gaetano Frulio, il presidente del consiglio comunale passato – a fine dicembre del 2021 – all’opposizione con l’obiettivo di staccare la spina all’amministrazione comunale e spalancare le porte di palazzo Baronale al suo «precettore» Luigi Mennella. Un piano sventato dai fedelissimi dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio, ora pronti a presentare il conto al capo dell’assise diventato – a dispetto delle fantasiose interpretazioni per giustificare le mancate dimissioni dalla carica -un «abusivo» sulla poltrona d’oro del municipio.
La proposta di modifica
A meno di 10 giorni dal provvedimento con cui la giunta guidata da Giovanni Palomba ha fissato in 3.726 euro al mese la nuova indennità di funzione per il presidente del consiglio comunale, sei esponenti della maggioranza – Carmela Pomposo, Ciro Accardo, Michele Langella, Antonio D’Ambrosio, Pasquale Brancaccio e il trasformista Luigi Mele – hanno protocollato una proposta per modificare nuovamente lo statuto comunale nell’articolo relativo alla sfiducia del capo dell’assise. Prima di passare all’opposizione – alla luce dell’imminente aumento di «stipendio» per tutte le cariche istituzionali del Comune – Gaetano Frulio, attraverso la partner elettorale Luisa Liguoro, si era fatto promotore di una crociata per introdurre la possibilità di «destituire» il capo dell’assise con le stesse modalità dell’elezione. Ovvero, con 17 voti favorevoli. In pratica, una vera e propria «blindatura» della carica, vista l’effettiva difficoltà nel raggiungere una simile unità d’intenti in consiglio comunale. Di qui, l’iniziativa – gradita al primo cittadino – finalizzata a rimescolare le carte e a «equiparare» anche in termini politici e non solo economici il presidente del consiglio comunale a un assessore.
Il doppio step
La proposta dovrà ora essere portata all’attenzione del parlamentino di Torre del Greco per la discussione e l’eventuale approvazione: il nuovo articolo introdurrebbe la possibilità di sfiduciare il presidente del consiglio comunale attraverso una mozione motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri comunali da discutere non prima di 10 giorni e non oltre i trenta giorni dalla sua presentazione. Il primo step della maggioranza, dunque, sarà approvare in aula la modifica dello statuto. Poi inizierà la corsa alle firme per rimuovere Gaetano Frulio dalla poltrona d’oro del consiglio comunale. Poi destinata, come sempre, a un rappresentante della maggioranza.
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