“Dalle analisi in nostro possesso è già evidente che il rischio di definanziamento riguarda circa 12,8 miliardi di euro. Vanno poi citati altri 8,5 miliardi di euro al momento non monitorabili in quanto associati a progetti non inseriti dalle amministrazioni titolari nel Sistema nazionale di monitoraggio”. Lo ha reso noto il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, durante il question time relativamente allo stato di attuazione dei Progetti del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. “E’ una mole ingente di risorse programmate la cui eventuale revoca – ha sottolineato il ministro – rappresenterebbe anzitutto un’enorme occasione persa per le prospettive di sviluppo e coesione del Mezzogiorno, delle aree interne e di tutti i territori cui si rivolgono gli obiettivi del Fondo di Sviluppo e Coesione. Questa situazione – che naturalmente ereditiamo dal passato – è già oggetto di un urgente percorso di verifica dei miei uffici, attraverso il confronto con le Autorità responsabili dei Psc e con la Ragioneria Generale dello Stato”.
In ogni caso, ha aggiunto il ministro Carfagna nel suo intervento al question time, “ho avviato un approfondimento con il Ministero dell’Economia e delle finanze per individuare un nuovo percorso normativo e amministrativo complesso, incardinato nel Cipess, che consenta da un lato di accelerare l’attuazione degli interventi più maturi e dall’altro di evitare sia la revoca delle risorse sia una semplice proroga di legge che sposterebbe solo di qualche mese il problema, senza risolverlo e sarebbe un evidente premio all’inefficienza”. Il tentativo a cui si sta lavorando, ha detto ancora Carfagna, “è quello di valutare puntualmente gli interventi e lo stato di avanzamento in cui si trovano, individuando quelli che è opportuno confermare e stabilendo però nuovi cogenti cronoprogrammi di avanzamento finanziario sul modello del Pnrr e del Fondo Complementare. Se abbiamo programmato di realizzare una strada, una rete fognaria o un porto turistico – ha concluso – occorre farlo in tempi e modi chiari e definiti”.