E’ molto più di una intrigante esposizione di statue e immagini ispirate a miti e scene erotiche nell’antica Pompei, “Arte e sensualità”, la rassegna inaugurata oggi nella Palestra Grande del Parco archeologico, che resterà aperta le fino al 15 gennaio. “Non siamo fan di mostre speciali perché riteniamo che tutto il sito debba essere una mostra da visitare. E questa mostra vuole essere una introduzione al sito con il tema onnipresente della sensualità”, spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. Pitture e sculture a Pompei hanno sempre suscitato curiosità e imbarazzo tra archeologi e visitatori che si trovavano al cospetto di simboli fallici e scene di esplicita intimità sulle facciate esterne delle case, ma anche in osterie, bettole, e sui basoli delle strade antiche, con la funzione di indicare la strada per raggiungere il lupanare, e anche le terme.
Le statue, gli oggetti di uso quotidiano e le raffigurazioni in mostra – secondo i curatori – avranno questo scopo. Saranno cioè puntatori che trasformeranno i visitatori in segugi alla ricerca di quelle immagini nei loro ambienti originari. La mostra, quindi, rimanda alla visita dell’intero sito, con una nuova consapevolezza. L’ itinerario è pensato come la visita a un prototipo di villa pompeiana, fa notare Zuchtriegel, “con le opere d’arte in essa contenute, provenienti da luoghi diversi e dai depositi di migliaia di reperti di valore, alcuni dei quali dimenticati dagli anni ’90”. E ci sono oggetti esposti per la prima volta come i medaglioni in argento dello splendido carro nuziale ritrovato nella villa di Civita Civita Giuliana. All’inaugurazione della mostra, curata da Zuchtriegel insieme a Maria Luisa Catoni, docente alla Scuola Imt Alti Studi di Lucca, è intervenuto anche il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, che ha illustrato le più recenti tecniche di indagine per fermare i furti di reperti archeologici e impedire che i reperti trafugati finiscano sui mercati clandestini.
Mentre Zuchtriegel ha ricordato che per gli scavi della grande tenuta di Civita Giuliana, frutto di un progetto condiviso con la Procura di Torre Annunziata avviato nel 2017 proprio per fermare lo scempio dei tombaroli, il Parco di Pompei sta stanziando 1 milione di euro l’anno. Su questo intreccio di indagini e scoperte è stato presentato poi il libro “Mondo nascosto di Pompei”, scritto dall’ex direttore di Pompei Massimo Osanna con l’archeologa Luana Toniolo (Rizzoli) dove si racconta l’avventura degli scavi di Civita Giuliana. Un altro volume farà invece da guida ai bambini per l’ approccio alle scabrose figure esposte nella mostra, accompagnandoli negli antichi miti rappresentati. Il volume lascia spazio ai genitori con un avviso (“Immagini dal contenuto esplicito”) perché possano decidere se sorvolare sull’ argomento o fornire spiegazioni ai figli. All’ingresso, apre il percorso una statua in marmo bianco di Priapo , che per i romani era simbolo di prosperità e fertilità. Si possono poi ammirare la camera da letto (Cubiculum) di Villa Carmiano, ritrovata a Gragnano, due statue di ermafrodito e statue di centauri. Con la App “My Pompeii” si potrà’ seguire un itinerario alla scoperta dei vari edifici del sito archeologico caratterizzati da affreschi e riferimenti al tema della mostra.