A due mesi dall’inizio della guerra in Ucraina il flusso di profughi, impetuoso nelle prime settimane, si è ridimensionato: oggi in Italia è stata tuttavia superata la soglia dei centomila, principalmente donne (51.880) e minori (36mila). Complessivamente l’Unhcr stima che siano 5,2 milioni ad aver lasciato il proprio Paese dopo l’invasione russa: 3,4 milioni a marzo, 1,1 milioni ad aprile e 700mila a febbraio. All’interno dell’Ucraina gli sfollati sono oltre 7,7 milioni. Ma c’è anche un flusso di rientro: 1,1 milioni secondo le guardie di frontiera ucraine. Tra i Paesi europei la vicina Polonia è stata finora la meta principale, con 2,9 milioni di profughi accolti. In Germania se ne contano invece 370mila. In Italia la macchina messa a punto dal Dipartimento della Protezione civile sta procedendo senza particolari disagi dopo i problemi delle prime settimane quando si sono toccati anche i 4mila ingressi al giorno. Nelle ultime 24 ore gli ucraini che hanno varcato le frontiere italiane sono stati 518. Le città di destinazione dichiarate continuano ad essere Milano, Roma, Napoli e Bologna. Tre i canali per l’accoglienza: quello principale è la sistemazione autonoma presso familiari (in Italia la comunità ucraina sfiora le 250mila unità), conoscenti o persone che offrono ospitalità; c’è poi il Terzo settore e, infine, la rete Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e Sai 8Sistema di accoglienza e integrazione) del ministero dell’Interno. Per quanto riguarda il primo canale, quello della sistemazione autonoma, la prossima settimana la Protezione civile attiverà la piattaforma per consentire a chi ha fatto domanda di protezione temporanea (60mila persone al massimo) di accedere alla richiesta di contributi (300 euro mensili per un massimo di tre mesi per gli adulti e 150 euro per i minori fino al 31 dicembre 2022). Il limite di spesa è di 54 milioni di euro. C’è poi l’accoglienza diffusa – per un massimo di 15mila persone – da attuare mediante i Comuni e gli enti del Terzo settore, con un limite di spesa fissato a 142 milioni di euro. La raccolta di manifestazioni di interesse da parte delle associazioni tramite una piattaforma realizzata dalla Protezione civile si è conclusa con 48 offerte arrivate per un totale di 26.412 posti messi a disposizione. Nel giro di 9 giorni la Commissione di valutazione costituita dal capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio, verificherà il possesso dei requisiti richiesti per le associazioni che hanno partecipato al bando. Previsto un contributo pari a 33 euro al giorno per ogni profugo ospitato.
CRONACA
24 aprile 2022
Dall’inizio della guerra l’Italia ha accolto centomila profughi