Con l’arrivo della bella stagione, si torna a vivere all’aria aperta. Mentre si è immersi nella natura, lontani dalla rete elettrica, per non rinunciare alle comodità a cui siamo abituati, come è possibile ottenere l’energia necessaria a illuminare il luogo in cui ci si trova, mantenere cibo e bevande refrigerati, e magari godersi la piacevole frescura di un ventilatore? Un’alternativa ai gruppi elettrogeni a benzina, per accedere, in modo silenzioso e senza emissioni nocive, alla corrente elettrica è offerta dalle power station. Sono sistemi di accumulo che, sfruttando le nuove tecnologie, richiedono bassa manutenzione e permettono di conservare e consumare energia con la massima efficienza. Una soluzione off-grid, che può tornare utile anche nel caso di un blackout tra le mura domestiche.
Leader nel mercato dei carica batterie e dei powerbank, Anker, da qualche tempo, è attiva anche nella progettazione e nella produzione di innovative power station portatili, adatte a qualsiasi esigenza, come il Powerhouse 521, oggetto di questa recensione.
Nella confezione di vendita, oltre alla stazione di ricarica, sono presenti un alimentatore in CC, un cavo di ricarica per la presa dell’auto, un manuale utente e la garanzia di 24 mesi.
Costruita con robusto policarbonato, è caratterizzata da una struttura a prova di caduta. Ha dimensioni abbastanza compatte (21,6 x 21,14 x 14,4 cm) e peso contenuto (4,34 kg), che ne rendono agevole il trasporto, anche grazie alla comoda maniglia integrata nella parte superiore della monoscocca.
Sulla faccia anteriore, spicca un display LCD, su cui, oltre all’indicazione, in grande, della percentuale residua di batteria, ce ne sono altre come tempo residuo in ore, potenza assorbita/emessa in W, oltre ad avvisi che segnalano quando la temperatura del dispositivo è troppo alta o troppa bassa (il range di funzionamento è 0-40 °C).
Di fianco e sotto al display, troviamo una presa Schuko (AC 110 V 1.82 A, 50Hz/60 Hz, 200 W), 2 porte USB-A (DC 5V 3.6 A totali, 2.4 A massimo per porta), una porta USB-C in/out (DC 5V 3A, 9V 3A, 15V 3A, 20V 3 A; 60 W massimo), una presa accendisigari (DC 12V 10A; 120 W).
Da segnalare che mentre le porte USB-A e USB-C sono plug and charge, ovvero si accendono quando vengono collegati dispositivi e si spengono, automaticamente, quando si scollegano i dispositivi, la presa Schuko e quella accendisigari si devono attivare attraverso pulsanti di accensione/spegnimento dedicati.
Sempre sulla faccia anteriore è presente anche una luce a LED dai toni caldi.
Sulla faccia posteriore è presente, invece, l’ingresso per la ricarica (11-28V 5.5A; 65 W max), che può essere effettuata attraverso l’alimentatore di rete in dotazione o collegando la Powerhouse 520 alla presa accendisigari dell’auto.
È possibile anche la ricarica tramite pannelli solari, da acquistare a parte, così da avere una power station completamente autosufficiente.
Il cuore del sistema è la batteria al litio-ferro-fosfato (LiFePO4), una tecnologia che assicura un minore impatto ambientale, utilizzando il ferro al posto del cobalto. Possibili oltre 6000 cicli di ricarica con una conseguente vita media, 6 volte maggiore rispetto a quella delle batterie che utilizzano la chimica del litio. Anche la componentistica elettronica di controllo ha un’aspettativa di vita di 50.000 ore.
Con una capacità di 256 Wh, la batteria può garantire più di 20 ricariche ad alta velocità di uno smartphone, e fino a 4 ricariche di un laptop, può alimentare per 16 ore una lampada e per 5 ore un ventilatore o un mini frigorifero. Attivando la modalità di risparmio energetico la Power Station, una volta che tutti i dispositivi collegati sono completamente carichi, si spegne automaticamente per impedire sprechi di energia. Come abbiamo verificato nel corso della nostra prova, funziona in maniera del tutto silenziosa.
La Powerhouse 521 è in vendita su Amazon a 369,99 euro, il prezzo da pagare per avere energia elettrica, pulita e affidabile, sempre e ovunque.
Gennaro Annunziata