Referendum, farsa-sorteggio a Torre del Greco: i politici si «dividono» i 320 scrutatori
La commissione elettorale: Piccirillo, Palomba e D'Ambrosio
CRONACA
19 maggio 2022

Referendum, farsa-sorteggio a Torre del Greco: i politici si «dividono» i 320 scrutatori

Valzer di nomine da 104 euro: domani appuntamento ai Molini. Estratti dall’albo solo gli eventuali sostituti
Alberto Dortucci

Torre del Greco. Sorteggio-farsa per la scelta degli scrutatori destinati a garantire le operazioni di voto in occasione del referendum in programma il prossimo 12 giugno. Invertendo la rotta rispetto al recente passato, infatti, la commissione elettorale di palazzo Baronale – presieduta dal sindaco Giovanni Palomba e formata dai consiglieri comunali Ciro Piccirillo, Antonio D’Ambrosio e Alessandra Tabernacolo – ha deciso di puntare alla nomina diretta degli addetti ai seggi, scelti dall’apposito albo comunale.

La formalità

L’appuntamento per formalizzare la nomina degli scrutatori è fissato per le 13 di domani presso l’ufficio elettorale sito all’interno degli ex Molini Meridionali Marzoli. Ma già a partire dalla scorsa settimana erano scattate le «grandi manovre» per la spartizione dei circa 320 posti tra gli esponenti di maggioranza e opposizione. Pronti a indicare – ciascuno per la propria «quota parte», stabilita a seconda della posizione in consiglio comunale – i propri nomi di riferimento, a cui affidare l’incarico da 104 euro per un giorno di «lavoro» all’interno dei 106 seggi distribuiti sul territorio.

Il sorteggio-farsa

Una quota di scrutatori – circa il 25% – sarà decisa, come stabilito dalla commissione elettorale, attraverso il sorteggio. Tuttavia, i nomi estratti a caso andranno a riempire l’elenco dei 100 supplenti destinati a «coprire» i posti lasciati liberi da eventuali rinunce o assenze last-minute. Insomma, una farsa per provare a «mascherare» la scelta politica di puntare esclusivamente sulle nomine per parenti e amici. «Non abbiamo voluto correre il rischio di ritrovarci nella stessa condizione registrata in occasione dell’ultimo referendum ai tempi del commissario straordinario Giacomo Barbato – prova a spiegare il politico-poliziotto Ciro Piccirillo – Ovvero con un elevato numero di assenze tra gli scrutatori sorteggiati e non interessati a ricoprire effettivamente l’incarico». Un pericolo che, grazie alle nomine dirette da 104 euro, non si dovrebbe correre il prossimo 12 giugno.

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