Torre del Greco. Prima i disastri, poi il salasso: non conosce fine il calvario Nu all’ombra del Vesuvio, dove i contribuenti dovranno pagare a peso d’oro un servizio ripetutamente finito al centro di polemiche e proteste. Perché al «danno» delle strade costantemente sporche e dei pericoli igienico-sanitari lamentati – durante i periodi particolarmente «critici» sul fronte della raccolta dei rifiuti – in tutti i quartieri sia del centro storico sia della periferia, ora si aggiunge la beffa degli ulteriori rincari della tassa Nu. E a essere maggiormente penalizzate saranno le famiglie, chiamate a mettere mano al portafogli per tamponare gli scempi dell’amministrazione comunale.
Le nuove tariffe
A un anno dall’insediamento alla guida del settore ambiente della «premiata ditta» composta dall’assessore Cinzia Mirabella e Luigi Mele – i due ex esponenti di Forza Italia saltati sulla «carovana del buongoverno» guidata dal sindaco Giovanni Palomba – la percentuale di differenziata, complice la completa assenza di controlli sul territorio, resta abbondantemente sotto il minimo fissato per legge. E le «conseguenze» si traducono in nuovi rincari in arrivo per i contribuenti, come stabilito dall’esecutivo di palazzo Baronale. Alla luce della relazione firmata dall’assessore al bilancio Annarita Ottaviano e dalla stessa Cinzia Mirabella, infatti, la giunta ha approvato le tariffe Tari per il 2022 con un ulteriore ritocco al rialzo rispetto al 2021. A partire da ottobre e fino a marzo del 2023 – il periodo in cui sono state divise le quattro rate per i pagamenti – i contribuenti dovranno «coprire» costi per 16 milioni e 372.000 euro, circa 220.000 euro in più rispetto al 2021.
Salasso per le famiglie
Ma se commercianti e imprenditori possono «esultare» per la diminuzione complessiva di 400.000 euro delle tariffe per le utenze non domestiche, a pagare le conseguenze dello scempio rifiuti all’ombra del Vesuvio saranno le famiglie: numeri alla mano, la quota Nu carico delle utenze domestiche per il 2022 è aumentata di 613.414 euro rispetto al 2021. Non solo: il gettito complessivo di 9.748.250 dovrà essere suddiviso per circa 200 utenze in meno rispetto allo scorso anno. Inevitabilmente, dunque, la Tari salirà per tutti. Particolarmente penalizzate saranno le cosiddette «famiglie tradizionali» composte da marito e moglie e da uno o due figli: a fronte di un deciso calo del numero di utenze (ovvero i «divisori» dei costi) la quota parte della Tari è aumentata di ulteriori centomila euro e spiccioli rispetto allo scorso anno. Con buona pace degli «aiuti» promessi dall’amministrazione comunale ai tempi dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Le nuove tariffe per i servizi di igiene urbana dovranno essere ora approvate in consiglio comunale dalla «terza maggioranza» costruita da Giovanni Palomba in quattro anni.
@riproduzione riservata