Secondo l’ECDC l’infezione da adenovirus enterico umano rimane la causa più probabile dei casi di epatite acuta pediatrica, pertanto, “per quanto al momento non siano stati segnalati cluster di casi, il contatto ravvicinato con una persona infetta dovrebbe essere considerato la via più probabile di esposizione. La trasmissione per via oro-fecale dovrebbe essere considerata quella più probabile, in particolare nei bambini piccoli”. Lo evidenzia la circolare del ministero della Salute ‘Casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta in età pediatrica’. Tuttavia, afferma il ministero, “poiché al momento le evidenze scientifiche sull’eziologia e la trasmissione sono deboli, le misure raccomandate dovrebbero consistere in una buona pratica igienica generale.
Un’accurata igiene delle mani e l’adesione alle pratiche di igiene respiratoria dovrebbero essere implementate nelle strutture educative per l’infanzia in cui si verificano focolai di gastroenterite”. Per il personale che si occupa del cambio di pannolini dovrebbe essere considerato l’uso di guanti monouso, seguito da un’attenta igiene delle mani. Dovrebbe essere intrapresa un’accurata disinfezione delle superfici. Negli ospedali in cui sono presenti casi probabili di epatite acuta, “i trasferimenti di pazienti o la mobilità del personale tra le diverse unità ospedaliere devono essere limitati per evitare la trasmissione”. La circolare segnala che gli adenovirus possono sopravvivere su superfici e non sono facilmente inattivati dai gel per le mani a base di alcol e persino dal lavaggio delle mani. La disinfezione delle attrezzature mediche può richiedere soluzioni di candeggina ad alta concentrazione (es. 10%) o altri prodotti con alto livello di disinfezione.