Torre del Greco. Avviata la procedura per «sfrattare» l’associazione monsignor Michele Sasso dalla villa comunale intitolata al vicebrigadiere Salvo D’Acquisto. I dubbi sollevati dalla «minoranza attiva» di palazzo Baronale si sono, infatti, trasformati in solide e imbarazzanti realtà per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba: le giostre a pagamento e il chiosco-bar installati all’interno del polmone verde dal quartiere Sant’Antonio sono sprovvisti di autorizzazioni. Ovvero, abusivi. Quanto basta per procedere alle contestazioni finalizzate alla revoca della concessione fino al 30 settembre decisa dall’assessore al verde pubblico Cinzia Mirabella.
Gli accertamenti
La nota con cui la dirigente del settore ambiente ha ufficializzato la corsa ai ripari dell’ente di palazzo Baronale è arrivata proprio nel primo giorno di chiusura del parco pubblico di viale Campania, off limits fino a venerdì 27 maggio per imprecisati interventi di manutenzione. «Con nota del 9 maggio scorso – la premessa della comunicazione indirizzata all’associazione culturale «cara» al sindaco Giovanni Palomba – i consiglieri comunali Luigi Caldarola, Vittorio Guarino e Vincenzo Salerno segnalavano svariate criticità inerenti lo stato della villa comunale Salvo D’Acquisto». Una denuncia capace di innescare immediati controlli all’interno del parco pubblico, concesso dall’esecutivo di palazzo Baronale – a titolo «ovviamente» gratuito – a novembre del 2021 per l’organizzazione dei mercatini di Natale, concessione poi prorogata per tre volte durante i primi cinque mesi dell’anno nuovo fino al 30 settembre del 2022. «Dai controlli effettuati dall’ufficio parchi e giardini – prosegue la nota – si rilevano l’impropria presenza di attività come una giostra motorizzata circolare per bambini, biliardino calcio balilla e un box prefabbricato con la scritta bar non contemplate nella convenzione e/o senza alcuna autorizzazione amministrativa». Eppure presenti già da settimane all’interno del parco pubblico Salvo D’Acquisto. Di qui, la decisione di avviare la procedura per la risoluzione in danno dell’affidamento all’associazione monsignor Michele Sasso: i concessionari della villa comunale avranno ora 10 giorni di tempo per presentare eventuali controdeduzioni, in vista dell’apertura del procedimento preordinato alla risoluzione dell’affidamento decido attraverso una delibera di giunta e poi tacitamente rinnovato di proroga in proroga.
Lo sconcerto in Comune
Il repentino dietrofront del Comune ha suscitato inevitabile sconcerto in municipio: «Le giostre erano lì da settimane e nessuno aveva visto nulla? Eppure sono montate proprio a due passi da palazzo Baronale», la riflessione degli esponenti dell’opposizione.
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