Vico Equense. Per l’ulimo saluto ad Ausilia Apuzzo, la 53enne di Vico Equense morta investita da un tir a Sant’Agnello, la chiesa di San Renato si è riempita di amici e persone che la conoscevano. Una donna mite, sorridente, che è andata incontro al suo destino. Come ha raccontato don Maurizio, parroco della chiesa di San Renato. «Che senso ha questo evento? Che senso ha questo evento nelle nostre relazioni? Piuttosto che pensare a come poteva andare,noi dobbiamo pensare a come poter dare una svolta alle nostre vite. Dobbiamo saper riconoscere cosa è davvero importante e il dolore può essere fecondo di informazioni per farci conoscere la preziosità della vita ma anche la fragilità della vita stessa» le sue parole. Ausilia stava attraversando la strada a Sant’Agnello venerdì scorso quando la motrice di un tir, guidata da un 33enne di Avellino, si è mossa falciandola. Per la donna morte sul colpo. L’uomo iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale, è ancora sotto choc. «La vita va sempre amata e custodita, la morte di Ausilia ci parla al nostro cuore con le parole che non siamo mai riusciti a dire. Arriviamo a casa la sera a volte soddisfatti ma altre volte no perché il nostro tempo non siamo riusciti ad impiegarlo per cose buone. Questa morte deve farci amare di più la vita e renderci più responsabili delle nostre fragilità. Noi proviamo a darvi delle risposte e a farci delle domande, anche rabbiose, contro Gesù.perche hai consentito questo? Ma questi interrogativi amari sono a loro volta delle preghiere. Gesù , anche lui, è morto ingiustamente e non c’è, dunque, nessuna esperienza umana tanto tragica che non sia stata vissuta da lui» le parole carice di amore del sacerdote. «Ausilia ha condiviso l’abbraccio di Dio» ha detto il parroco prima che la salma uscisse accompagnata da un applauso.
CRONACA
31 maggio 2022
Vico Equense, l’addio a Ausilia travolta e uccisa dal tir a Sant’Agnello