Portici. La proclamazione ufficiale è attesa per luglio, ma il sindaco eletto con l’82% delle preferenze già lavoro per costruire la nuova squadra di governo cittadino. Partendo da un paio di punti fermi rispetto all’ultimo esecutivo e con il «solito» rebus del Pd, a caccia dei nomi «giusti» per la giunta. Per la presidenza del consiglio comunale, invece, si dovrà fare un ragionamento di «quote» con gli over-mille (voti) in pole position per portare a casa la carica.
Certezze e dubbi
L’unica certezza, al momento, riguarda i «tempi». Prima di luglio, per ragioni tecnico-politiche, non è in programma la proclamazione-bis di Vincenzo Cuomo. Ma il sindaco, fresco della rinnovata fiducia degli elettori, ha già avviato le interlocuzioni con gi alleati per costruire la prima nuova giunta. Alla luce del brillante risultato della sua lista civica – capace di guadagnare mille voti rispetto al 2017, sostanzialmente rosicchiati al Pd – non sembra in discussione la conferma di Maurizio Capozzo, già poliedrico assessore durante il primo mandato nonché fedelissimo dell’ex senatore del Pd. Non è un mistero, invece, come il primo cittadino punti a «recuperare» alla causa comune Claudio Perasole: l’ex assessore – secondo dei non eletti di Avanti – paradossalmente è stato «penalizzato» dall’exploit della propria lista, restando tagliato fuori dal consiglio comunale a dispetto dei 463 voti raggranellati alle urne. Se i presunti «desiderata» del sindaco dovessero trovare conferme, i vertici locali di Avanti non dovrebbero opporre resistenza. A chiudere l’elenco delle «certezze» c’è poi l’assessorato destinato alla lista civica Il Cittadino: l’assessore uscente Maria Rosaria Cirillo – prima dei non eletti – potrebbe rientrare in gioco per il consiglio comunale con la «promozione» di Luca Manzo in giunta. Insomma, coppia confermata con ruoli invertiti rispetto al primo mandato. Meno certezze, invece, in casa Campania Libera: l’ottima affermazione elettorale consentirà ai deluchiani di Portici guidati da Riccardo Fernandes di presentare diverse «opzioni» al tavolo delle trattative. Al momento, la pista calda porta al nome di Marcella Giannini, prima dei non eletti della lista.
Il grande rebus del Pd
La «frenata» rispetto al 2017 rende meno semplici le scelte dei dem. Tra i sei eletti, verosimilmente, uno dovrebbe «saltare» in giunta per recuperare Melania Capasso. Ma la principale «indiziata» della prima ora – «miss mille» preferenze Florinda Verde – non sarebbe entusiasta della prospettiva. La conferma dell’ex assessore Maurizio Minichino – alla luce dell’esito delle urne – non sembra, invece, all’ordine del giorno. Insomma, la caccia ai nomi va avanti. D’altronde, fino a luglio c’è ancora tempo.
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