Torre del Greco. Doveva essere il «jolly» giocato dalla procura di Torre Annunziata per portare alla luce il «sistema» messo in piedi dall’ex sindaco Ciro Borriello e dai vertici della ditta Fratelli Balsamo per la gestione della raccolta dei rifiuti in città. Invece, si è trasformato in un «asso» in mano alle difese degli «imputati eccellenti» dell’inchiesta sulla monnezza connection all’ombra del Vesuvio – accusati di corruzione e abuso d’ufficio – per provare a smantellare le ipotesi di reato costruite dalla guardia di finanza in sei anni di indagini. Perché, davanti ai giudici del palazzo di giustizia di via Nazionale, la dottoressa Luisa Sorrentino – oggi responsabile del settore Avvocatura del Comune e all’epoca dei fatti alla guida del settore ambiente dell’ente di largo Plebiscito – ha sostanzialmente confermato la legittimità dell’azione politica del chirurgo plastico di via del Monte: «L’attenzione al settore Nu era massima – l’estrema sintesi della deposizione del «sergente di ferro» del municipio – I briefing erano praticamente quotidiani, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi di igiene urbana».
Un’ora sotto torchio
L’interrogatorio dell’ex dirigente del settore ambiente doveva rappresentare una sorta di spartiacque del processo: Luisa Sorrentino, durante le indagini inizialmente coordinate dal pubblico ministero Silvio Pavia, era stata ripetutamente ascoltata dalle fiamme gialle e aveva messo nero su bianco una lunga serie di «patologie» relative al funzionamento dell’appalto per la raccolta dei rifiuti. Ma, all’interno dell’aula intitolata a Giancarlo Siani, le patologie sono lentamente diventate – attraverso gli opportuni distinguo del caso – semplici «malanni di stagione». Tra una sfilza di «non ricordo» e diversi «non saprei», la testimone-chiave dell’accusa ha decisamente aggiustato il tiro rispetto alle sommarie informazioni testimoniali messe a verbale tra il 2015 e il 2016: «All’epoca passavo diverse ore al comando di via Bassano – si è lasciata sfuggire Luisa Sorrentino per allentare la tensione in aula – al punto che una volta l’ex sindaco Ciro Borriello mi fece la battuta: “Questo mese lo stipendio glielo paga la guardia di finanza”. In effetti, in quel periodo, ero poco presente in ufficio».
Il cambio al vertice
In avvio di interrogatorio, incalzata dalle domande del pubblico ministero, Luisa Sorrentino ha subito chiarito le ragioni del suo trasferimento – il 31 dicembre del 2015 – dal settore ambiente al settore pubblica istruzione. Un trasferimento ritenuto «punitivo» dagli investigatori – secondo cui Ciro Borriello avrebbe «accontentato» i vertici della ditta Fratelli Balsamo e rimosso la «sgradita» funzionaria – ma, in realtà, arrivata al termine di un lungo confronto tra la dirigente e il primo cittadino: «Ritenevo e ritengo tutt’oggi che la guida del settore ambiente debba essere affidata a un tecnico e non a un amministrativo – ha chiarito in aula Luisa Sorrentino – Essendo un amministrativo e non avendo specifiche competenze tecniche in materia, a partire dal mese di aprile del 2015 cominciai a chiedere di essere assegnata a un differente incarico». Richieste prima formulate in via orale e successivamente attraverso due note scritte, l’ultima inviata il 7 dicembre del 2015: «Il sindaco mi rispondeva di avere pazienza, perchè bisognava approvare la nuova struttura organizzativa del Comune – la risposta della testimone a una precisa domanda della difesa di Ciro Borriello, rappresentata dall’avvocato Maurizio Paniz e dall’avvocato Giancarlo Panariello – Una volta approvata in giunta, in effetti, il primo cittadino accontentò la mia richiesta». La dottoressa Luisa Sorrentino venne sostituita dall’ingegnere Giovanni Mennella e assegnata alla pubblica istruzione.
Gli scontri sulla Nu
Ridimensionata, poi, la questione degli «scontri» con il sindaco per la gestione della Nu. «I confronti erano praticamente quotidiani – ha ricordato Luisa Sorrentino – così come gli scontri, se scontri si possono definire le differenze di vedute su determinati aspetti. Certo, il sindaco per risolvere le criticità lamentate dai cittadini proponeva una serie di accorgimenti o soluzioni. Quando non erano praticabili, penso per esempio all’affidamento del servizio di pulizia delle caditoie, evidenziavo il mio parere contrario e non si procedeva. Qualche volta, il sindaco replicava con fare sarcastico: “Ero sicuro della sua risposta”, ma non si è mai opposto».
La qualità del servizio
In merito alla qualità del servizio Nu reso dalla ditta Fratelli Balsamo, l’ex dirigente del settore ambiente non ha avuto dubbi: «La raccolta dei rifiuti veniva effettuata correttamente, ovviamente con le intrinseche difficoltà di un appalto del genere – le parole di Luisa Sorrentino -. Particolari criticità venivano registrate sul territorio il lunedì mattina, perchè il divieto di deposito previsto per la domenica non veniva rispettato dai cittadini: allora gli ispettori Nu e qualche volta io stessa, sollecitavamo interventi di riassetto del territorio perchè l’indirizzo politico era di mantenere pulita la città». E le multe? «Le penali venivano regolarmente contestate alla ditta, anche il lunedì – ha concluso Luisa Sorrentino – Nel 2015 vennero elevate sanzioni per complessivi 700.000 euro. Ricordo bene la cifra perchè è stata oggetto di un recente contenzioso di cui ho notizie come attuale responsabile del settore Avvocatura».
I prossimi round
Una volta terminato l’interrogatorio di Luisa Sorrentino, il collegio presieduto dal giudice Maria Camodeca ha fissato un ricco calendario di udienze per il prossimo autunno. In programma tre appuntamenti in meno di 50 giorni: si partirà il prossimo 20 ottobre con il contro-interrogatorio dell’ex segretario generale Anna Lecora e con l’interrogatorio dell’ultimo sottufficiale della guardia di finanza impegnato nelle indagini. Poi a novembre e a dicembre ulteriori due round per provare a imprimere l’accelerata decisiva a un processo nato dalle misure cautelari scattate il 7 agosto del 2017, precisamente già cinque anni.
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