Che l’incubo racket stia tornando di inquietante attualità in paese, dove negli anni ‘90 la ferocia criminale dei clan ha tenuto a lungo sotto scacco imprenditori e commercianti, lo aveva denunciato non più tardi di un mese fa la stessa prima cittadina Ilaria Abagnale. La quale aveva rivelato di aver accompagnato di persona due imprenditori, titolari di ditte espletanti appalti pubblici, a denunciare le richieste estorsive ricevute. A seguito delle quali l’amministrazione si è fatta promotrice di una manifestazione che ha coinvolto le forze sane del paese, associazioni, parrocchie, scuole e istituzioni, per dire no a ogni forma di illegalità. Un segnale forte, immediatamente recepito anche dalle forze dell’ordine, che hanno intensificato ulteriormente l’attività di controllo sul territorio. «Attenzionando» soprattutto alcuni soggetti già noti, per verificare se qualcuno di essi potesse aver tentato il «salto di qualità». E a seguito di questa attività di «intelligence», l’altro giorno, è stata effettuata una perquisizione mirata, nella zona immediatamente a ridosso del centro, non lontano dal rione Buonconsiglio. A passare la setaccio degli investigatori è stato l’appartamento di un 29enne con alcuni precedenti penali e di polizia, Luigi Verdoliva. I militari, presentatisi alla sua porta di buon mattino, hanno evidentemente colto di sorpresa l’uomo che, davanti alla richiesta di consegnare il materiale illegale eventualmente in suo possesso, ha pensato bene di collaborare, nel tentativo di evitare guai peggiori. Così, spontaneamente, ha rivelato il nascondiglio – che del resto facilmente sarebbe stato individuato – dove aveva nascosto una pistola: vale a dire sotto il divano di casa. L’arma, una Beretta calibro 9 con matricola cancellata, era completa di caricatore con relativi colpi. Non solo. A seguito della perquisizione, estesa anche all’esterno dell’appartamento su un piccolo appezzamento di terreno in uso allo stesso Verdoliva, i carabinieri hanno trovato altre due armi. Si tratta di una seconda pistola, sempre calibro 9, con caricatore completo di pallottole, e poi un fucile Beretta a canne mozze, calibro 9, con alcune cartucce. Tutto il amteriale è stato ovviamente sequestrato e Luigi Verdoliva è finito in carcere. Assistito dall’avvocato Ciro Del Sorbo dovrà comparire domani davanti al giudice del tribunale di Torre Annunziata per la convalida del fermo: dovrà rispondere di detenzione abusiva di armi.
CRONACA
17 luglio 2022
Nascondeva armi e fucili in casa, blitz a Sant’Antonio Abate