Roma. Dall’inizio dell’anno sono 38 i detenuti che si sono tolti la vita, oltre uno ogni 5 giorni. Lo segnala Antigone nel suo rapporto sulle condizioni di detenzione: “In carcere ci si leva la vita ben 16 volte di più rispetto alla società esterna”, denuncia l’associazione.
Delle 38 persone che si sono tolte la vita in carcere nel 2022, 18 erano di origine straniera, due le donne. Quattordici persone decedute avevano tra i venti e i trent’anni.
Nei primi sei mesi, fino al 30 giugno, i suicidi sono stati 35. Guardando al passato, il dossier “morire di carcere”, curato da Ristretti Orizzonti, racconta come da dieci anni a questa parte i suicidi avvenuti tra il mese di gennaio e quello di giugno siano stati un minimo di 19 e un massimo di 27.
Solo nel 2010 e nel 2011 tale numero si avvicinava a quello di oggi, rispettivamente con 33 e 34 suicidi.
Erano quelli gli anni del grande sovraffollamento penitenziario, i detenuti erano molti di più, e la Corte Europea condannava l’Italia per violazione del divieto di tortura e di pene o trattamenti inumani e degradanti. “Oggi – sottolinea Antigone – i detenuti sono assai meno che allora ma carenze e disagi continuano, impattando con più o meno forza nei percorsi delle persone detenute. Ovviamente ogni caso di suicidio ha una storia a sé, fatta di personali sofferenze e fragilità, ma quando i numeri iniziano a diventare così alti non si può non guardarli con un’ottica di insieme. Come un indicatore di malessere di un sistema che necessita profondi cambiamenti”.
Boom di detenuti per droga
La percentuale di persone detenute per violazione della legge in materia di stupefacenti è del 34,8% sul totale: si tratta di un dato doppio rispetto alla media europea, del 18%, e molto al di sopra della media mondiale del 21,6%.
Lo segnala l’associazione Antigone nel suo rapporto sulle condizioni di vita nelle carceri, che segnala come “intervenendo sulla legge sulle droghe si ridurrebbe di tanto la popolazione detenuta”.
Secondo gli ultimi dati disponibili, di fine dello scorso anno, 15.244 detenuti sono tossicodipendenti (28,1% del totale).
La maggior parte della popolazione carceraria è detenuta per reati contro il patrimonio (31.385) seguiti da quelli contro la persona (23.815), e da quelli per violazione della legge sugli stupefacenti (19.056).