Roma. Forza Nuova non passa l’esame delle Corti d’Appello. La lista di estrema destra è stata esclusa dalla competizione elettorale perché non ha rispettato i “requisiti minimi di legge”, cioè non sono state raccolte le 36mila firma necessarie.
Mentre Forza Nuova ha visto ricusato il proprio schieramento ed ora è pronta a dare battaglie, ItalExit, che ‘vanta’ tra le proprie fila esponenti di CasaPound e no vax, oggi può gioire per aver superato il primo step. “Chi pensava di fermarci obbligandoci a raccogliere in pieno agosto, in una manciata di giorni, le firme per partecipare alle elezioni, si è sbagliato di grosso. Ho l’orgoglio di annunciare che ItalExit ce l’ha fatta: saremo presenti alle prossime politiche su tutto il territorio nazionale”, ha annunciato in una nota Gianluigi Paragone. “Abbiamo compiuto un’impresa straordinaria”, ha ripetuto l’ex M5s. Quindi per Paragone e Italexit che a differenza di Forza Nuova le firme le ha raccolte, questa giornata ha rappresentato una “festa di democrazia”.
Non dello stesso avviso il leader di Fn Roberto Fiore: “Esattamente come prevedevamo, nelle ultime ore le Corti d’Appello hanno estromesso Forza Nuova-Apf dalle imminenti elezioni dopo aver stravolto, con una legge elettorale scritta male e pensata peggio, la legge che aveva consentito ad Fn di presentarsi alle ultime elezioni europee”, ha affermato.
Il leader del movimento di estrema destra aveva tentato di presentare le liste usando un escamotage: infatti il contrassegno depositato al Viminale, con cui avrebbe voluto correre alla tornata elettorale del 25 settembre, era quello utilizzato per le europee del gruppo di ‘Alliance for peace and freedom ‘. Il simbolo di ‘Apf’ fa capo al partito politico europeo che raggruppa tutti i movimenti di stampo neofascista di Europa.
Per Fiore questo era quindi un modo per non dovere presentare le firme necessarie, ovvero 36 mila. Visto che Fn si presentò alle europee del 2019 in collegamento con l’Alliance for peace e che il partito “ha parlamentari eletti a Strasburgo”, l’idea del leader di Fn era quella di presentarsi avvalendosi “della facoltà’ di partecipare con l’esenzione”, esattamente come aveva annunciato durante il deposito in Viminale.
Ora però le Corti di Appello hanno bloccato questa possibilità paventata dallo stesso ‘segretario’ del partito che ora tuona contro lo Stato: “Il sistema – ha dichiarato Fiore – si è mosso in modo banditesco, organizzando, per la prima volta nella storia, delle elezioni estive con tanto di raccolta firme a Ferragosto, quindi rubando il tempo minimo ad un’ipotesi di coalizione tra forze anti-sistema”. Per questo “Forza Nuova presenterà i ricorsi, certa che in ultima analisi (quando tutti gli stadi della malata giustizia italiana saranno esauriti) la Corte Europea ci darà ragione”.