«Il bando rifiuti è un disastro, mancano almeno 5 milioni di euro per garantire il servizio quinquennale ed è un problema che si riverserà su chi arriverà ad amministrare il Comune dopo le prossime elezioni. Siamo pronti ad impugnare gli atti dell’appalto e a chiederne la revoca». Le segreterie di Cgil, Uil e Fiadel promettono battaglia sulla gara da 62 milioni di euro che è già in corso e consente alle ditte interessate di presentare la propria offerta entro il 2 dicembre prossimo. «Ci sono circa 170 lavoratori che hanno già raggiunto i 240 giorni necessari per essere assunti, limitare le assunzioni a 138 unità scatena solo un’inutile guerra tra poveri – dicono i sindacati – Ci sarà chi dovrà far valere i propri diritti ricorrendo alla giustizia e a quel punto i commissari straordinari saranno andati via e la politica che si ritroverà ad amministrare Castellammare dovrà fare i conti con una ditta che batterà cassa, perché mancherà un milione, un milione e mezzo all’anno per pagare gli stipendi e i contributi previdenziali. Per questo motivo ci sorprende anche il silenzio della politica cittadina». Uno scenario inquietante «che noi stiamo provando a evitare – dicono le parti sociali – Invieremo i conti reali a tutte le ditte interessate all’appalto, per metterle al corrente della vera situazione economica di questa gara, perché non tollereremo aziende che poi riverseranno le oro difficoltà sui lavoratori, ritardando pagamenti degli stipendi o non versando i contributi previdenziali e gli oneri previsti. Sono difficoltà attraverso cui siamo già passati e non abbiamo alcuna intenzione di riviverle». Secondo Fiadel, Uil e Cgil questa situazione si poteva evitare: «Abbiamo avuto più incontri con i commissari straordinari del Comune di Castellammare, chiedendo di verbalizzare quanto si diceva al tavolo. Abbiamo evidenziato tutte le lacune di questo capitolato d’appalto che è stato modificato, ma non siamo riusciti a ottenere nemmeno dei semplici verbali che abbiamo richiesto al termine degli incontri – denunciano Cgil, Uil e Fiadel – Questa cosa ci fa molto riflettere, soprattutto se la sommiamo al fatto che il tecnico incaricato di realizzare il progetto poi si è rifiutato di firmarlo, a seguito di alcune modifiche che sono state apportate». I motivi sono tecnici secondo le parti sociali: «Sono stati aggiunti servizi ed è stato ridotto il personale, c’è qualcosa che non torna – sostengono i sindacati – E’ bello promettere la pulizia giornaliera dell’arenile, ma lo sanno quante persone devono essere impiegate per quel servizio? Si rischia un disastro per la raccolta dei rifiuti a Castellammare». In questo momento, a dirla tutta, in città non si riesce ad arrivare oltre il 46 per cento della differenziata: «Con l’arrivo dei commissari ci aspettavamo un maggior supporto in tal senso, invece ancora oggi non si riescono a mettere un freno all’abbandono indiscriminato di rifiuti in città e tantomeno a contrastare chi di sera va in giro ad aprire i sacchetti della spazzatura lasciando poi tutto per terra – denunciano i sindacati – Sulla differenziata le responsabilità del Comune sono enormi, basta pensare che non viene rispettata nemmeno in un luogo comunale come il mercato ortofrutticolo e solo a Castellammare non si riesce a fare un’ordinanza per vietare l’utilizzo dei sacchi neri». Piuttosto a Cgil, Uil e Fiadel preoccupa anche quanto prevede il capitolato rispetto ai mezzi da utilizzare: «Sono previsti mezzi Euro 5, che all’avvio del servizio saranno già vecchi – denunciano i sindacati – Con quest’appalto ci avviamo verso il 2030 e non è possibile che un Comune commissariato non abbia pensato a introdurre mezzi elettrici o ibridi, ad esempio. Noi avevamo chiesto di fare una gara per 7 anni proprio per consentire alla ditta che dovrà svolgere il servizio di avere maggior tempo per rientrare degli investimenti iniziali ma non siamo stati ascoltati e adesso l’unica strada che ci resta è quella d’impugnare il bando».
CRONACA
9 novembre 2022
Castellammare. Appalto rifiuti, i sindacati contro i commissari: «Col nuovo bando creano un danno da 5 milioni»