Torre del Greco. A volte ritornano. Nell’antologia di racconti di Stephen King potrebbe entrare a pieno titolo l’ultimo incarico d’oro distribuito dalla carovana del buongoverno guidata dal sindaco Giovanni Palomba per «potenziare» il settore politiche sociali. Dopo avere accontentato l’assessore ai lavori pubblici Felice Gaglione con la nomina del «factotum» Renato Grimaldi – arrivato a collezionare la terza consulenza in meno di due anni, l’ultima da circa 20.000 euro per due mesi di lavoro – lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio si è piegato ai «desiderata» dei freschi alleati di Forza Italia, puntando 10.000 euro e spiccioli (in soldi pubblici) su un nome capace di scatenare immediate fibrillazioni politiche a palazzo Baronale e non solo.
L’ultima nomina
L’incarico firmato dalla dirigente del settore politiche sociali Claudia Sacco riguarda le attività di supporto al rup per una serie di servizi in carico all’ufficio di piano: la scelta – effettuata al termine di una serie di colloqui con i professionisti iscritti all’apposita short list del Comune – è caduta su Rosaria Dell’Aversana, professionista già nota in municipio per le varie esperienze maturate all’epoca del secondo mandato del sindaco Ciro Borriello. Un nome «caro» all’ex vicesindaco Donato Capone – a capo della «triade» di Forza Italia completata dal commissario cittadino Dario Colombo e dal consigliere comunale Romina Stilo – e noto alle cronache giudiziarie per le «vicissitudini» legate al centro anti-violenza comunale.
L’inchiesta shock
A inizio ottobre del 2018, infatti, Rosaria Dell’Aversana – come legale della coop sociale Demi Group – venne raggiunta da un avviso di conclusione delle indagini firmato dal pubblico ministero Patrizia Dongiacomo della procura di Napoli Nord per turbativa d’asta in due gare d’appalto promosse dall’ente di palazzo Baronale nel 2016 (gestione centro anti-violenza e supporto all’ufficio di piano) con un danno stimato per il Comune di circa 75.000 euro complessivi. Insieme alla professionista di Teverola finì sotto i riflettori della magistratura anche il dirigente Andrea Formisano, oggi formalmente alla guida del settore politiche sociali e – ironia della sorte – destinato a diventare il «capo» dell’ex coimputata. Perché, intanto, la vicenda giudiziaria a carico di Rosaria Dell’Aversana – incardinato al tribunale di Napoli Nord – si è chiusa con un verdetto di non luogo a procedere, mentre Andrea Formisano attende (ancora) la sentenza del tribunale di Torre Annunziata. E, intanto, tornerà a lavorare con la consulente «cara» al gruppo di Forza Italia.
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