Corruzione nell’ambito delle concessioni demaniali nei porti della penisola sorrentina e della costiera amalfitana: nove persone finiscono agli arresti domiciliari, tra cui grossi imprenditori del settore e funzionari della Regione Campania. Per altri due scatta l’interdizione dai pubblici uffici, mentre per qlatri quattro l’obbligo di firma. Le accuse sono a vario titolo di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e illecita concorrenza con minaccia o violenza.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia e dalla Procura della Repubblica di Napoli, coinvolti anche esponenti delle forze delle ordine.
In particolare, l’inchiesta avrebbe consentito di delineare l’esistenza di stabili e consolidati rapporti (anche di natura corruttiva), tra taluni imprenditori del settore marittimo e pubblici ufficiali intranei all’Unità Operativa Dirigenziale trasporto marittimo e demanio marittimo della Regione Campania, accordi inerenti a varie concessioni demaniali rilasciate o prorogate dal predetto ufficio e diretti ad alterare o turbare le procedure utilizzae per la scelta del concessionario e, più in generale, la gestione dei rapporti tra l’Ente Pubblico concedente ed i concessionari; tanto sarebbe avvenuto in cambio di denaro ovvero di altre utilità destinate ai suddetti pubblici ufficiali da parte degli imprenditori.
Tale pratica avrebbe di fatto consentito la concentrazione delle concessioni demaniali marittime in capo ai medesimi imprenditori, dando vita ad un vero e proprio cartello, che in alcuni casi agiva secondo modalità mafiose.