Progettati per essere utilizzati in ambienti di lavoro “difficili” come i cantieri edili o durante impegnative attività sportive all’aperto come l’alpinismo, gli smartphone rugged hanno come caratteristica principale la resistenza a cadute, urti, polvere ed immersione nei liquidi.
Erede del GX290, il GX6 è il nuovo rugged di Gigaset dotato di una scocca elegante, ideale sia per un’utenza consumer con uno stile di vita attivo che per utenti professionali impegnati in esterno ed in ambienti di produzione critici. Esce dallo stabilimento di Bocholt, in Renania Settentrionale-Vestfalia, unico smartphone outdoor completamente “Made in Germany”.
A parte una striscia protettiva sul display, per la confezione di vendita, molto spartana, non è stata utilizzata plastica, una decisione encomiabile sotto il profilo della sostenibilità. All’interno trovano posto, oltre al telefono ed al manuale d’uso, un cavo di ricarica USB-A/USB-C, e un cinturino di sicurezza da polso che va infilato nell’occhiello del GX6. Mancano caricabatteria ed auricolari sempre per una scelta aziendale in chiave ambientalista.
Il GX6 ha un telaio in alluminio/magnesio/titanio con stampaggio a doppia iniezione in TPU. Con dimensioni di 170,7 mm x 82,2 mm x 11,9 mm ed un peso di 278 grammi, risulta essere più grande, ma soprattutto più pesante della maggior parte dei comuni smartphone, pur apparendo visivamente come un normale telefono. Le apparenze però ingannano, perché il GX6 è certificato secondo lo standard militare STD-810H e protetto da polvere e liquidi secondo lo standard IP68. È pertanto in grado di resistere a cadute, forti vibrazioni e escursioni termiche, oltre a poter rimanere immerso, senza che vi siano conseguenze, in acqua dolce fino a 1.5 metri per 30 minuti.
La robusta cover posteriore, in policarbonato testurizzato, garantisce una presa sicura ed una piacevole sensazione al tatto. Iconico l’anello cromato all’interno del quale trovano posto le due ottiche della fotocamera principale e il doppio flash led.
La novità, in realtà un ritorno al passato, è che il retro in plastica è removibile. Al di sotto di esso, trovano posto la batteria, anch’essa removibile, due slot per schede SIM ed uno slot per schede microSD (fino a 1 TB).
Lungo il bordo laterale, a destra, i tasti del volume e il pulsante on/off che integra uno scanner di impronte digitali, che funziona in modo affidabile e rapido (in alternativa, lo sblocco del telefono è possibile anche tramite il riconoscimento facciale con la cam anteriore); in basso, la porta USB-C 3.0 (con trasferimento dati fino a 5 Gbit/s), un jack da 3,5 mm per le cuffie, il microfono principale e la griglia dell’altoparlante mono; a sinistra, un comodo tasto funzione programmabile; in alto il microfono per la soppressione dei rumori di fondo.
Frontalmente, protetto da Corning Gorilla Glass 5 resistente ai graffi e allo sporco, c’è il touchscreen (funziona anche con mani e guanti bagnati fino a 2 mm di spessore), che ha bordi relativamente spessi (circa 5 mm in alto e in basso, 4 mm a sinistra e a destra) e, in alto a sinistra, il foro per la fotocamera selfie. Al di sopra, la capsula auricolare, affiancata da un LED di notifica monocromatico che informa su nuovi messaggi o simili.
Il display da 6,6″ è un IPS con risoluzione FHD+ (2.412×1.080 pixel) ed elevata frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz. La luminosità (550 nits) non è eccezionale ma offre ottima leggibilità anche sotto la luce del sole o in situazioni dove la luce ambientale è particolarmente forte. Non essendo un OLED o un AMOLED, sebbene raggiunga una discreta densità di pixel (401 ppi), non riesce a tenere il passo con i display di qualità superiore in termini di colore e contrasto.
Per quanto riguarda la dotazione hardware, il GX6 monta come SoC una CPU octa-core MediaTek Dimensity 900 5G, che combina due core A78 con una velocità di clock di 2,4 GHz e sei core A55 con una velocità di clock di 2,0 GHz. Ad affiancare il processore la GPU Mali-G68, 6 GB di RAM e 128 GB di memoria di sistema UFS 2.1, espandibile tramite scheda microSD.
Questa configurazione di fascia medio-alta, come abbiamo verificato nel corso della nostra prova, garantisce ottime prestazioni nelle attività quotidiane con il multi-tasking che difficilmente crea problemi al GX6. Navigare nel web, ascoltare musica, video streaming o tutto questo allo stesso tempo è possibile senza problemi. Le app si avviano rapidamente e tutto gira in maniera fluida. Qualche lieve impuntamento solo nel gaming coni titoli più impegnativi.
Completo il parco sensori: sensore di gravità, sensore di prossimità, sensore di luminosità, barometro, giroscopio, sensore geometrico (bussola E).
Per quanto riguarda la connettività, lo smartphone outdoor made in Germany non ha punti deboli. Ci sono 5G e Wi-Fi 6 veloce (IEEE 802.11 a/b/g/n/ac/ax), Bluetooth 5.2 e NFC. Per la navigazione assistita disponibili A-GPS, Galileo, GPS, Glonass, Beidou, QZSS, GPS L1+L5 (doppia antenna).
Altro punto di forza del GX6 è l’autonomia, davvero eccellente, grazie anche alla buona efficienza dal punto di vista energetico. La batteria ha una capacità di 5.000 mAh, e, anche facendone un utilizzo intenso, consente sempre di arrivare a fine giornata con una discreta riserva di carica. Il plus è che, essendo removibile, si può portare con sé una batteria di riserva. Possibile l’utilizzo dello smartphone come power bank per la ricarica di dispositivi esterni (reverse charging).
Il GX6 si può ricaricare via cavo fino a 30 watt o in modalità wireless fino a 15 watt secondo lo standard Qi. È completamente carico in un’ora e 17 minuti tramite cavo; 60 minuti di rete portano la batteria al 90 percento.
La tecnologia BatteryLife+ di cui è dotato il GX6 prolunga la durata della batteria fino al 50% grazie a un’impostazione predefinita della soglia di carica. Le batterie danno il meglio di sé quando il loro livello di carica è compreso tra il 30% e il 70%. Le batterie completamente cariche tendono ad invecchiare più rapidamente. I test hanno dimostrato che se la batteria non viene più caricata al 100%, ma solo al 90%, la durata della batteria può aumentare fino al 50%.
Per quanto riguarda il reparto fotografico, sul retro c’è un sistema a doppia fotocamera: grandangolare da 50 MP con stabilizzatore ottico d’immagine (OIS) e macro da 2 MP. Il sensore dell’ottica principale da 1/1,55″ con densità di pixel di 1.008 μm offre immagini sorprendentemente buone anche in condizioni di scarsa illuminazione. Discreti i video in 4K.
L’interfaccia utente della fotocamera è ordinata. Vari filtri sono disponibili per le foto. La presenza dello stabilizzatore ottico dell’immagine rende possibile scattare foto senza sfocature anche a mani libere. L’apertura di f/1.88 permette di avere un bel bokeh naturale. C’è anche una modalità ritratto che sfoca artificialmente lo sfondo. Tra le altre modalità di scatto a disposizione ci sono una PRO, in cui è possibile impostare ISO, bilanciamento del bianco, apertura e altri parametri, una modalità panorama, una modalità macro e persino una modalità GIF che consente di creare una foto animata di massimo sei secondi.
La fotocamera selfie è da 16 MP con un’apertura f/2.0. Produce buoni risultati in condizioni di illuminazione favorevoli, anche se la qualità è inferiore a quella della fotocamera principale posteriore.
L’elevata velocità del GX6 è legata anche al sistema operativo installato. Il produttore ha optato per un Android 12 nella versione quasi stock con, oltre alle tipiche app di Google, solo una radio FM ed un barometro. Gigaset assicura due aggiornamenti Android fino alla versione 14 e aggiornamenti di sicurezza fino a cinque anni dal lancio sul mercato di un telefono che è destinato quindi a durare nel tempo.
Disponibile nelle colorazioni Titanium Grey e Titanium Black, il GX6 è in vendita su Amazon a 579 euro.
Il produttore tedesco in questo rugged, che ha caratteristiche tecniche in grado di soddisfare i più, è riuscito a combinare la robustezza con un design adatto all’uso quotidiano.
Gennaro Annunziata