«Nessun passo indietro che qualcuno in malafede voglia intendere o far credere». È la risposta di Cgil, Cisl, Uil e Nursing Up alle accuse della Fials espresse con il comunicato dello scorso 7 dicembre nel quale il sindacato a guida Gennaro Iovino aveva rimproverato ai colleghi delle altre sigle di aver indietreggiato, visto la nuova richiesta di proroga strumentale fino a marzo 2023, e ritrattato gli accordi firmati congiuntamente l’8 novembre secondo i quali i contratti di oltre 300 dipendenti sanitari precari dovevano essere prorogati fino al 31 dicembre del 2023. Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito il loro obiettivo, quello di proroga fino a dicembre dell’anno prossimo, ieri mattina: «La vertenza dei precari è impegno prioritario delle Segreterie Regionali Cgil, Cisl e Uil, che da mesi incalzano l’Ente Regione a costituire un tavolo tecnico, al fine di dare indicazioni univoche alle aziende per evitare diversità di applicazione creando precari di serie A e precari di serie B come potrebbe accadere – si legge nel comunicato-Cgil-Cisl-Uil aziendali, ribadendo l’obiettivo di proroga al dicembre 2023 per tutti i precari e nell’intento di procedere ad una riorganizzazione dei servizi, in primis territoriali, al solo scopo che in assenza di indicazioni Regionali “venissero mandati lavoratori a casa”, con nota del 7 Dicembre chiedevano al direttore generale Giuseppe Russo (confidando nella sua responsabile sensibilità) una proroga tecnica fino al 31 Marzo 2023, per aprire un confronto anche in merito alla fase 2, che consente di stabilizzare chi non abbia avuto un contratto a tempo determinato, ma assunto con procedure diverse, come prevede la legge». Una pronta risposta è arrivata anche da Nursing Up: «Ribadiamo la nostra posizione presa l’8 novembre, quella di arrivare alla proroga per tutti i precari al 31 dicembre 2023». Michele De Feo
CRONACA
11 dicembre 2022
Proroghe di 3 mesi a 300 infermieri e Oss precari impegnati negli ospedali