Torre del Greco. Calvario-bretella, nuova proroga per la realizzazione dell’asse di collegamento tra lo svincolo autostradale di via Sant’Elena e la rotonda di via Lamaria: il progetto promosso dall’ex amministrazione comunale guidata da Ciro Borriello per decongestionare il traffico tra piazza Luigi Palomba e il quartiere Sant’Antonio sarà ultimato – salvo ulteriori battute d’arresto – solo a dicembre del 2024. Ovvero a sette anni dal piano approvato in consiglio comunale e a cinque anni dall’aggiudicazione definitiva dell’appalto da 7,5 milioni di euro alla ditta Road House di Napoli.
Il grande flop
Eppure, i lavori sarebbero dovuti durare meno di sei mesi. Era il novembre del 2018 quando il sindaco Giovanni Palomba – insieme all’assessore ai lavori pubblici dell’epoca Vincenzo Sannino e a buona parte della iniziale maggioranza di palazzo Baronale – partecipò alla posa della prima pietra della bretella destinata a rivoluzionare la viabilità all’ombra del Vesuvio: fascia tricolore in mostra e casco anti-infortunistico in testa, il primo cittadino annunciò l’apertura della strada entro quattro mesi. Ovvero entro marzo 2019. Invece – a tre anni e mezzo dalla scadenza indicata da Giovanni Palomba – non solo l’arteria non è stata completata e inaugurata, ma l’intero progetto rischiava di saltare a causa dei lavori-lumaca.
L’ultima proroga
Proprio in extremis, a meno di due settimane dalla scadenza della dichiarazione di pubblica utilità della strada, l’architetto Giuseppe D’Angelo – il dirigente del settore lavori pubblici già finito in varie occasioni al centro di violente polemiche politiche per i fallimenti messi in fila dalla carovana del buongoverno guidata da Giovanni Palomba – ha firmato il provvedimento con cui si è deciso di «prorogare di ulteriori due anni, fino al 21 dicembre 2024, il termine ordinario di cinque anni disposto dalla dichiarazione di pubblica utilità approvata dal consiglio comunale il 21 dicembre del 2015, già prorogato di due anni con scadenza il 21 dicembre 2022». Per «giustificare» i ritardi accumulati nella realizzazione dell’importante asse viario, l’architetto Giuseppe D’Angelo richiama lo stop ai lavori a causa della pandemia – stop ordinato dal governo il 17 marzo del 2020, quando la strada doveva già essere stata aperta da un anno – e perfino il recentissimo attacco hacker capace di bloccare tutti i server e le attività del Comune. Neanche un accenno, invece, alle «varianti sospette» e agli espropri-lumaca capaci di alimentare veleni e ritardi nella realizzazione della bretella. La cui inaugurazione, visto il nuovo cronoprogramma, ora toccherà al prossimo sindaco.
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