Torre del Greco. L’obiettivo del sindaco Luigi Mennella è presentare la «sua» giunta entro la fine della settimana. Ma, prima di procedere alla nomina dei sette assessori, l’ex vicepresidente di Gori dovrà (provare a) risolvere il rebus del Terzo Polo: la lista «a tre teste» formata da Partito Repubblicano, Italia Viva e Azione – rappresentati rispettivamente da Salvatore Piro, Luisa Liguoro e Rosario Rivieccio – rischia di diventare, infatti, un «problema» per il campo largo costruito all’ombra del Vesuvio sull’asse Pd-M5S. Con buona pace dello straordinario risultato elettorale.
Una poltrona per tre
Non a caso, Luigi Mennella – durante il «giro di consultazioni» con i partiti della sua coalizione – aveva incontrato Salvatore Piro e «assegnato» al Terzo Polo una poltrona nella futura giunta: un incarico conteso dallo stesso segretario cittadino del Pri e dall’ex consigliere comunale Luisa Liguoro, la coordinatrice locale di Italia Viva uscita «ridimensionata» sotto il profilo del consenso dall’ultima corsa alle urne. Fino a oggi manca un nome di sintesi o superamento, anche perché al tavolo delle trattative non si è ancora seduto (né è stato formalmente invitato) Rosario Rivieccio, responsabile locale di Azione, rappresentata in consiglio comunale da Salvatore Gargiulo: «Non ho ancora incontrato né sentito Luigi Mennella – conferma l’ex vicesindaco di Ciro Borriello – e, quindi, non abbiamo avuto modo di capire il metodo e la logica con cui è intenzionato a procedere per la nomina della giunta. Siamo a disposizione, ma non disposti a rinunce: credo ci spetti il vicesindaco, perché l’abbiamo meritato sul campo. A differenza di altri». Una stoccata neanche velata al M5S guidato da Luigi Gallo: «In questo momento, dobbiamo pensare alla città e non a dare contentini a destra e a sinistra – prosegue Rosario Rivieccio – Non dobbiamo fare la fine del 2018, quando Giovanni Palomba premiò un consigliere regionale che non aveva presentato la sua lista e si fece vedere solo al momento di festeggiare la vittoria». A Loredana Raia – alla cui corrente spetterà la nomina di un assessore, verosimilmente Michele Polese – fischieranno le orecchie. «Credo sia il momento di dare un segnale chiaro alla città e uscire da certe dinamiche – conclude il referente locale di Azione – Perché rischiamo di buttare al vento l’ottimo lavoro svolto fino a oggi». Insomma: mano tesa, ma fino a un certo punto. E trovare la quadratura del cerchio in tempi rapidi potrebbe non essere una «passeggiata».
L’ultimo scoglio
Per il resto, la squadra sembra praticamente fatta. Raccolte le indicazioni di Pd, M5S e Per – l’unica lista civica a cui andrà un assessorato, in pole position Elly Silvetti – il sindaco dovrà solo annunciare i «suoi» tecnici. Tra le ipotesi circolate a palazzo Baronale è spuntato fuori l’avvocato Nino Coccoli – già consulente legale di Giovanni Palomba – un nome «gradito» a Gennaro Granato (l’ex assessore al bilancio immortalato nella foto-simbolo del ballottaggio) e al suo «figlioccio» Luigi Caldarola. A cui, evidentemente, spetterà un «premio» per il voto del secondo turno.
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