Torre del Greco. L’ultimo campanello d’allarme è suonato (ancora) nel cuore del centro antico della città. È bastata una evidente crepa lungo la facciata di un vecchio fabbricato di vico Annunziata – la traversa tra piazza Luigi Palomba e via Piscopia nota come vico delle capre – a scatenare la psicosi di un nuovo dramma dopo il rovinoso crollo di domenica 16 luglio all’angolo tra corso Umberto I e vico Pizza: alla fine dell’ennesimo pomeriggio di tensione all’ombra del Vesuvio sono stati evacuati altri quattro fabbricati e sfollate 27 famiglie per complessive 87 persone.
L’allarme e i soccorsi
A lanciare l’allarme sono stati proprio alcuni abitanti dello stabile a rischio crollo, pronti a segnalare la pericolosa crepa nell’edificio. Sul posto sono accorsi i tecnici dell’ufficio dissesti statici del Comune, insieme ai vigili del fuoco – già impegnati per il cedimento di domenica 16 luglio – e gli agenti del locale commissariato di polizia. In piazza Luigi Palomba si è subito formato un capannello di «curiosi» e cittadini preoccupati per il nuovo pericolo. Le forze dell’ordine hanno provveduto a transennare l’area potenzialmente a rischio e a chiudere momentaneamente l’accesso a via Piscopia, strada di collegamento con la centralissima via Roma. Al termine dell’accurato sopralluogo effettuato dagli esperti dell’ufficio dissesti statici e dai vigili del fuoco è stato deciso di evacuare non solo il fabbricato a rischio crollo, ma anche tre stabili in via precauzionale. La stessa «strategia» adottata per il crollo di domenica 16 luglio, accolta da un lato con sollievo e da un altro non senza polemiche e proteste. In tutto sono state 27 le famiglie allontanate dalle proprie abitazioni per complessivi 87 sfollati (tra cui un uomo sottoposto agli arresti domiciliari e portato via dalla polizia). Numeri da incubo che si aggiungono ai 226 cittadini già rimasti senza una casa da 10 giorni e in parte sistemati dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella negli alberghi del territorio e in parte ospitati da familiari o amici.
La citta si sbriciola
Negli ultimi 10 giorni i tecnici del Comune sono dovuti intervenire altre due volte per la psicosi crolli. Il primo intervento è stato eseguito in una traversa di via Teatro, dove a cedere è stato il solaio di un appartamento che ha provocato una pioggia di pietre e calcinacci che ha interessato una stanza dell’abitazione sottostante. Più tardi, nuovo intervento, stavolta a corso Avezzana (traversa di via Circumvallazione): alcune fessure sospette hanno indotto i proprietari di uno stabile a chiedere l’intervento dei vigili del fuoco che, insieme ai vigili urbani, hanno constatato come in una palazzina attigua fossero in corso lavori che potrebbero avere in parte compromesso la staticità della struttura.
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