L’archeologia può salvare il quartiere del Piano Napoli. I bambini possono diventare sentinelle della cultura e non più di un rione etichettato come quello del clan. Ne è convinto Gabriel Zuchtriegel, presidente del Parco archeologico di Pompei. E’ lui che apre il cuore dei cittadini, demolisce per la
prima volta le pareti che dividono l’Antiquarium di via Settetermini alle palazzine popolari del Piano Napoli. Lo fa in modo spontaneo, genuino. Con la semplicità che lo ha sempre caratterizzato e senza troppi filtri. Impugna il suo cellulare e avvia una diretta dalla sua pagine Facebook. «Finalmente il 13 ottobre riapriremo l’Antiquarium, faremo una grande festa e siete tutti invitati». Comincia così la sua passeggiata nel rione popolare. «Siamo qui in un quartiere popolare – dice – di questo posto ho un ricordo bellissimo delle prime riunioni che quattro anni fa tenevamo. A pochi passi dall’Antiquarium c’è un parco giochi e ci sono stanti bambini e credo in loro. Dobbiamo investire in questi quartieri perché l’archeologia a questo contesto può dare tanto, rendere la loro vita più stimolante, credo che il nostro ruolo debba essere questo, un punto di riferimento sociale». Offrire una opportunità di bellezza e di riscatto: questo l’obiettivo di Zuchtriegel.
Si avvicina ad una madre che si trova al parco con i bambini e poi ad alcuni residenti che gli offrono anche il caffè «Il 13 riapriremo l’Antiquarium e vogliamo che ci siete tutti. Venite a vederlo. Ci sarà buona musica, del vino, sarà un momento di festa, la vostra festa e la porta sarà aperta». Ed è uno dei residenti a replicare «grazie per averci invitato, non siamo mai entrati nel museo, non lo sappiamo nemmeno cosa c’è lì e nessuno ci ha mai invitato». Il presidente fa da passaparola e invita anche gli stessi residenti a fare da megafono perché crede in quel messaggio sociale e di cultura. Un video di pochi minuti, che diventa dal semplice annuncio istituzionale un video che lancia un messaggio importante: uscire fuori dal palazzo istituzionale, togliere la cravatta e reclutare giovani per diffondere la cultura, l’amore per la propria terra, trovare il buono in ogni angolo di una città dove le emergenze sono sicuramente tante ma dove solo la pazienza, la costanza e la determinazione nel seminare legalità e cultura un seme alla volta può salvare. E così ha fatto il presidente che precisa anche in uno dei passaggi «io non voglio giudicare ma voglio solo che queste persone siano con noi il 13, è un momento di festa per tutti». Senza limiti come senza limiti sarà anche la decisione di avere un unico biglietto per visitare i siti archeologici del Parco. Insomma tante novità con il giovane presidente che continua a conquistare tutti e il cui esempio ed appello a partecipare in prima persona alle iniziative punta a sviluppare una logica di salvaguardia e valorizzazione degli spazi anche nei cittadini e non solo negli addetti ai lavori.
CRONACA
9 ottobre 2023
Boscoreale. Il direttore del Parco fa tappa nel Piano Napoli: «Questo rione deve riscattarsi con l’archeologia»