Caivano. Figura anche un’aggressione in strada, subìta da un consigliere comunale che inizialmente ha preferito non denunciare le violenze, dalle indagini sulla presunta saldatura tra politica e camorra finalizzata a condizionare gli appalti pubblici a Caivano, in provincia di Napoli.
Due giorni fa (il 10 ottobre scorso) i carabinieri hanno notificato un fermo dell’Antimafia a 9 indagati – tra esponenti di un gruppo camorristico locale, ex amministratori pubblici e funzionari comunali – che oggi sono stati tutti convalidati dal gip di Napoli Nord Raffaele Coppola.
Riguardo l’aggressione subita dal consigliere comunale di maggioranza, la sua presenza, con il volto tumefatto non passò inosservata a una seduta del Consiglio comunale risalente al settembre 2021.
Invero una pattuglia dei militari, quel giorno, durante un giro di perlustrazione in città, riconobbe il politico discutere animatamente con delle persone poi identificate, anche grazie alle intercettazioni ambientali, in due presunti affiliati alla camorra locale.
Sia il politico, sia la moglie, come anche un loro vicino di casa, convocati in Caserma come persone informate dei fatti si sono mostrati reticenti davanti alle domande dei carabinieri.
La vittima infatti si è poi rifiutata di presentare una denuncia e molte circostanze relative alla vicenda – che aveva tutti i connotati di una tentata estorsione – sono state acquisite dagli investigatori soprattutto grazie alle intercettazioni.
Siccome il politico era impegnato nella ristrutturazione di un’abitazione con il Bonus 110% non si esclude che coloro che gli sferrarono un violentissimo pugno in pieno viso volessero chiedergli il “pizzo” ma gli inquirenti non escludono che dietro quell’aggressione ci possa essere anche il tentativo di ottenere dal consigliere comunale (poi diventato assessore) utilità collegate alla carica che ricopriva in seno all’amministrazione comunale.