Torre del Greco. La base operativa era in un appartamento del centro cittadino di Torre del Greco. Ma la «rete delle truffe» avrebbe abbracciato tutta l’Italia, isole comprese. E proprio un «colpo» messo a segno in Sardegna è costato caro all’ultima organizzazione di criminali informatici scoperta e smantellata dai carabinieri al termine di un’articolata attività di indagine.
Cinque denunciati
Nel registro degli indagati sono finiti 5 giovani – residenti a Torre del Greco e Afragola – denunciati alla procura della Repubblica presso il tribunale di Cagliari per truffa aggravata e riciclaggio. Secondo i carabinieri, sarebbero i responsabili di un colpo da 3.000 euro ai danni di un ottantenne di Capoterra, nel sud della Sardegna. L’uomo sarebbe finito nella trappola dei pirati della rete e – in poche ore – si sarebbe visto svuotare il suo conto corrente.
Il link-truffa
Secondo la ricostruzione degli investigatori, i cinque specialisti in raggiri on-line avrebbero utilizzato il «classico» link-truffa, inviato con sms a un ottantenne di Capoterra. Apparentemente il messaggio proveniva proprio dalla banca in cui l’anziano era titolare di un conto corrente. All’interno del messaggio venivano rappresentati problemi nella funzionalità della home banking, per cui sarebbe stato necessario compiere un accesso e un intervento di correzione del bug. Immediatamente dopo era arrivata una telefonata da parte di un sedicente operatore dell’istituto di credito per invitare la vittima a inserire le proprie credenziali home banking per risolvere il problema. L’ottantenne avrebbe aderito alla richiesta e si sarebbe ritrovato su un sito, quello dei truffatori, capace di riprodurre fedelmente l’originale della banca. Così gli autori del raggiro si erano ritrovati in possesso delle credenziali dell’anziano e in pochi secondi avevano svuotato il conto, in cui erano depositati 3000 euro.
Le indagini
Dalle indagini è emerso che il denaro era transitato sul conto del primo dei denunciati e da poi – in parti uguali – su altri 4 conti, come se i titolari di quelle carte Postepay si fossero spartiti il provento del colpo compiuto.
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