Torre Annunziata. Area cani a Rovigliano trasformata in una discarica: «Vergogna»
CRONACA
25 gennaio 2024

Torre Annunziata. Area cani a Rovigliano trasformata in una discarica: «Vergogna»

Antonio Di Martino

Dilaga incontrastata l’inciviltà a Torre Annunziata che non risparmia nessuno, neanche gli animali. In una totale assenza di controlli, con il famigerato impianto di videosorveglianza che tarda ancora ad essere ultimato, continuano gli sversamenti abusivi di rifiuti in ogni angolo di città, senza alcuna differenza tra la periferia e il centro. Arredamenti, sedie, materiale di risulta, vasche da bagno, indumenti, pneumatici, impacchettati e abbandonati sul marciapiede. Una battaglia contro i mulini a vento e contro l’inciviltà della popolazione del territorio, non solo torrese ma anche quello limitrofo. Specialmente in zone di confine come quella di Rovigliano, senza controlli e lontane da occhi indiscreti, i cittadini dell’intera area approfittano della situazione per liberarsi della propria immondizia, causando ingenti danni economici e ambientali a Torre Annunziata e a loro stessi. Proprio quella di Rovigliano e della foce del fiume Sarno, da sempre, è uno dei luoghi simbolo dell’abbandono a sé stesso della città, con cataste di rifiuti abbandonate proprio al confine con Castellammare di Stabia ma anche con i rimasugli delle scorribande notturne di qualcuno, lungo l’intera area. La zona, spesso frequentata nelle ore serali da giovanissimi, viene continuamente ritrovata disseminata di bottiglie di alcool consumate dagli stessi e abbandonate lì, in grande quantità. A farne le spese anche la zona cani, un’area di circa duemila metri quadrati nel tratto terminale di via Solferino, preda di atti vandalici fin dalla sua istituzione. Nata come un’oasi per gli amici a quattro zampe degli uomini, dove poter sgambettare tranquillamente, è in poco tempo divenuta l’ennesima fotografia di una città incapace di portare a termine i suoi progetti, vedi le arcate borboniche o il porto, e che quando invece ci riesce poi lì abbandona all’incuria e all’inciviltà di una parte della popolazione. (adm)