Sanremo. Non porta rancore, Geolier. Arrivato alla serata finale del festival di Sanremo con il favore dei pronostici, spinto verso la vittoria dal televoto che lo ha scelto in massa (il 60% nella finale a 5), con il successo nella serata delle cover (macchiata dai fischi della platea che in parte ha lasciato la sala durante la sua esibizione) e con il titolo di re delle vendite del 2023 per l’album.
Il coraggio dei bambini, il rapper napoletano torna a casa con un secondo posto per la sua I’ p’ me, Tu p’ te, dietro Angelina Mango (che al televoto ha ottenuto il 16.1% di preferenze). “E sono molto contento”.
A soli 23 anni, non ne fa un dramma e riesce a sfilarsi elegantemente dalle polemiche, smorzandole. Da quelle per il dissenso del pubblico dell’Ariston (“Nun fa nient'”, dice pacato) a quelle sul risultato del voto di sala stampa e radio che hanno ribaltato quello del televoto, facendo sfumare la vittoria finale: “Il festival è una gara a sé, non contano gli streaming. Non funziona in base a questo. Io sono contento di tutto, ho fatto un bel festival, ho imparato un sacco di cose – spiega timidamente, cercando di nascondersi dietro gli occhiali fumé e il cappellino calato sulla testa -. È tutta esperienza, tutta maturità che porterò a Napoli. Mi sono divertito assai. Quei momenti là aiutano a crescere, sono i migliori. E poi io e Angelina siamo due ragazzi di 20 anni, ed è già una cosa importantissima. Non poteva andare meglio. Sono solo al secondo disco della mia carriera: spero di cadere mille volte e di rialzarmi mille e una”.
Rimanda al mittente anche le ipotesi di un pregiudizio esistente nei confronti di Napoli e dei napoletani. “Forse se parliamo degli anni ’50, ma io sono del 2000. Penso sia passata questa cosa”.
Del resto, l’obiettivo dichiarato fin dall’inizio per il giovane artista era quello di portare Napoli e il napoletano all’Ariston, insieme al rap. Amadeus, per lui, ha cambiato anche il regolamento, permettendogli di portare un testo in dialetto. “È questa la mia vera vittoria”, ha continuato a ripetere per tutta la settimana e lo fa anche all’indomani della finale.
Ultimo di cinque fratelli maschi, è nato e cresciuto a Secondigliano. “Sono un ragazzo normalissimo. A 7-8 anni, già lavoravo a cottimo a casa, montando viti e bulloni. Agg’ faticato veramente e so che quali sono le cose importanti della vita”. Intanto le classifiche streaming volano (solo su Spotify I’ p’ me, Tu p’ te è primo in Italia con oltre 4,1 milioni di ascolti, 46/o in top 50 Globale) e su TikTok il suo brano è il più utilizzato per creare contenuti, seguito da Annalisa e Loredana Bertè.
A conferma di quel 60% che lo ho votato. “Il supporto del pubblico non è mai abbastanza: è magnifico riceverlo. Non sei mai abituato a questo”. Nell’analisi del voto, che ha coinvolto pubblico a casa, Sala Stampa e Radio, Angelina Mango ha vinto il festival di Sanremo con il 40.3% delle preferenze totali. Geolier ha avuto il 25.2%, Annalisa, terza, il 17.1%.
A prendere posizione e schierarsi con i televotanti è il rapper Frankie Hi-Nrg che in un tweet scrive: “Fossi uno di quel 60% che ha televotato Geolier, spendendo dei soldi per far vincere il mio beniamino, e lo vedessi scavalcare da chi ha preso un misero 16%, vincente per mano di un manipolo di membri di una casta mediatica, ecco forse mi sentirei preso in giro”.
Una presa di posizione che “punge” Angelina Mango, che pur senza venir meno alla sua diplomazia, commenta dispiaciuta: “Mi dispiace. Mi dispiace molto, io lo stimo un sacco – dice -. Io della mia vittoria me ne accorgo quando vedo le persone che mi accolgono, per me la vittoria è quella, non è un premio”.
A chiedere chiarimenti è stato invece il Codacons che ha annunciato un’istanza all’Autorità per le comunicazioni, alla Rai e al Mimit a seguito delle difficoltà tecniche riscontrate da tanti spettatori durante le operazioni di televoto. “La Rai – scrive in una nota il Codacons – dovrà fornire tutti i dati circa i voti espressi dal pubblico attraverso il televoto e quelli dei singoli componenti delle giurie della sala stampa e delle radio”.
A ogni modo, quanto accaduto ieri col televoto rappresenta un metodo su cui la Rai, per bocca di Marcello Ciannamea, direttore di intrattenimento e Prime Time Rai, assicura: “Diciamo con certezza che questo sistema è assolutamente funzionante e garantisce la bontà del risultato finale”.