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Fake rimossi dai social, Italia prima in Europa
CRONACA
8 marzo 2024
Fake rimossi dai social, Italia prima in Europa
metropolisweb

Secondo gli ultimi rapporti di Meta e TikTok nel contesto del Codice di condotta sulla disinformazione, l’Italia ha avuto il maggior numero di contenuti rimossi da Facebook, Instagram e TikTok per diffusione di disinformazione tra gennaio e giugno 2023. Su Facebook ne sono stati rimossi oltre 45.000 in Italia, su 140.000 in tutti i Paesi Ue. Su Instagram oltre 1.900 su un oltre 6.900. E su TikTok 45.510 video su 140.635 rimossi a livello Ue”. Così Vera Jourova, vicepresidente della Commissione Ue con delega ai Valori e alla trasparenza. Jourova è in visita a Roma per il “Tour della democrazia”, che ha intrapreso in vista delle elezioni. La scorsa settimana era a Helsinki. “Tra pochi mesi – dice Jourova spiegando le ragioni del tour – ci saranno le Europee e molte consultazioni nazionali e regionali nell’Ue: vorrei avere una cooperazione più forte con gli Stati membri sul lavoro da fare per proteggere la democrazia e le elezioni” Quanto all’obiettivo della sua missione in Italia, Jourova dice: “Voglio che il signor Rossi o la signora Bianchi abbiano la massima libertà di scelta su chi votare. Non vengo nei Paesi per fare propaganda. Sono una liberale e un po’ di sinistra, ma non è il mio lavoro qui. Sono qui per parlare con i diversi organismi di come sono preparati alle ondate di disinformazione e alle diverse tecniche di manipolazione che possono apparire nelle campagne elettorali. Serve una sinergia tra ciò che fa la Commissione e ciò che fanno gli organi competenti nell’Ue. Il tema è legato anche alla protezione dagli attacchi informatici. Per questo ho in programma anche colloqui sulla sicurezza informatica nei Paesi Ue”. “I propagandisti – continua Jourova – hanno strategie diverse e narrazioni diverse preparate per ogni Paese. Ci sono state pochissime narrazioni paneuropee comuni. Secondo i dati raccolti dall’Edmo (l’osservatorio indipendente finanziato dalla Commissione Ue che riunisce chi fa il fact checking, ndr) a gennaio su un totale di 222 articoli verificati, il 6,7% delle fake news ha usato contenuti generati dall’IA contro il 4% a livello europeo. E a dicembre secondo l’Idmo, la sezione ita- liana dell’Edmo, le principali narrazioni di disinformazione si sono concentrate sulla guerra tra Israele e Hamas per il 15% controunamediaUedell’11%, il 10% sulla guerra contro l’Ucraina e il 10,3% sulle pandemie. In base al nostro sondaggio, solo un terzo delle persone che hanno letto le notizie in Italia ha avuto adisposizione un fact checking, etichettato in modo visibile e verificato”. Un tema che ritorna forte anche per la possibilità di utilizzo dell’intelligenza artificiale rispetto ai contenuti politici. “La possibilità che immagini generate dall’intelligenza artificiale servano come ‘prove fotografiche’ potrebbe esacerbare la diffusione di false affermazioni, ponendo una sfida significativa per preservare l’integrità delle elezioni”, affermano i ricercatori. Tecnologie positive che, però, usate male, potrebbero avere effetti devastanti sulla democrazia.

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