Torre del Greco. Sedute-lampo e partecipazioni «fantasma» ai lavori, arriva la sferzata del segretario generale del Comune per mettere un freno agli sprechi della casta di palazzo Baronale. Dopo le avvisaglie di fine 2023, esplode il caso-commissioni in municipio con il responsabile della trasparenza e dell’anti-corruzione Domenico Gelormini pronto a inviare un «vademecum» al capo dell’assise Gaetano Frulio per regolarizzare il funzionamento dei cinque organismi consiliari già finiti in passato sotto la lente d’ingrandimento della procura di Torre Annunziata.
Record di costi
Come evidenziato già in diverse occasioni da Metropolis Quotidiano, alla base dei dubbi di legittimità messi nero su bianco dal funzionario-capo di palazzo Baronale ci sono i costi da capogiro sostenuti dall’ente di largo Plebiscito per il «lavoro» dei consiglieri comunali. Spese aumentate a dismisura a partire dall’introduzione del bonus-Frulio – una modifica al regolamento grazie a cui ora è possibile cumulare ogni giorno i gettoni di presenza per la partecipazione alle varie commissioni – disinvoltamente «sfruttato» dalla casta di palazzo Baronale. Proprio per frenare il malcostume dei gettoni facili il segretario generale Domenico Gelormini ha inviato una nota per adeguare il funzionamento degli organismi consiliari alle norme in vigore in materia di partecipazione politica: in cinque pagine fitte fitte, il responsabile della trasparenza e dell’anti-corruzione prova a ricordare agli esponenti di maggioranza e opposizione le «basi» dello svolgimento delle sedute a partire dalla verbalizzazione fino alla effettiva partecipazione. «Nel corso dell’istruttoria relativa alla liquidazione dei gettoni di presenza ai consiglieri comunali nonché al rimborso degli oneri ai datori di lavoro – la premessa di Domenico Gelormini – sono emerse numerose criticità». Una serie di «cattive abitudini» potenzialmente foriere di guai giudiziari a cui ora il segretario generale del Comune vorrebbe mettere un freno.
La verbalizzazione
Il primo faro del segretario generale si è acceso sulla «inopinata modifica» del regolamento comunale che prevede la possibilità di individuare il segretario verbalizzante dei cinque organismi consiliari tra gli stessi componenti presenti in commissione: in pratica, la «casta» svolge contemporaneamente il ruolo di controllore e controllato di sé stesso. Ovviamente con tutti i «benefici» del caso. Come, solo a titolo di esempio, la mancata attestazione dell’orario di ingresso e di uscita dalle commissioni consiliari fondamentale per accertare – in particolare per i lavoratori dipendenti – l’effettiva presenza dei politici alle varie riunioni.
La partecipazione
E proprio alla partecipazione dei consiglieri comunali alle varie sedute è dedicato un corposo «capitolo» della nota di Domenico Gelormini. A partire dall’invito a disciplinare una durata minima per incassare il gettone – a oggi, i 32,50 euro a presenza sono riconosciuti anche solo per pochi minuti di partecipazione – e a disciplinare meglio i lavori. «La convocazione di 4 o 5 riunioni di differenti commissioni nella stessa mattinata, a volte concomitanti – scrive il segretario generale – con la concreta possibilità che un consigliere comunale prenda parte a più commissioni, come consentito dal regolamento, pone ancora di più l’urgenza di tale riflessione». Tradotto dal burocratese: il bonus-Frulio che consente di portare a casa fino a cento euro in un giorno dovrebbe essere rivisto. Non meno importante l’aspetto legato ai rimborsi ai datori di lavoro: «In tale ambito – scrive Domenico Gelormini – si segnala l’ulteriore anomalia della frequenza di sedute deserte in cui è normalmente sempre presente almeno un politico dipendente privato o di ente pubblico economico, con conseguente diritto del proprio datore di lavoro a ottenere il rimborso». Con buona pace dell’economicità delle sedute e della salvaguardia delle casse di palazzo Baronale. La serie di «appunti» del funzionario-capo ha già provocato fibrillazioni tra gli esponenti della casta, ora a caccia di una exit strategy per non perdere i «benefit» garantiti dal bonus-Frulio.
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