“Le criticità dei servizi di emergenza ospedaliera e territoriale, la carenza di personale, il disagio lavorativo, l’esodo dei medici e degli infermieri, l’incivile aumento dei cittadini in barella nei Pronto Soccorso in attesa di ricovero sono segni tangibili di una crisi strutturale e di sistema che riconosce cause esterne e cause organizzative interne all’ospedale”. Lo affermano la Fp Cgil di Napoli e Campania e la Fp Cgil Medici commentando i recenti dati elaborati da Agenas nella “Terza indagine nazionale sullo stato di attuazione delle reti tempo dipendenti”, che evidenziano l’aumento delle diseguaglianze e il crescente divario tra le Regioni, ma forniscono anche elementi utili per programmare interventi. In Campania, sottolineano dal sindacato, si registrano significative variazioni tra le aree metropolitane-costiere e le zone più interne della regione, con ricadute rilevanti in termini di mortalità a 30 giorni sia per la rete cardiologica che per la rete ictus, dove la Campania è seconda con la più alta mortalità in Italia. La rete ospedaliera di emergenza-urgenza registra infatti una elevata percentuale di abbandono di pazienti dal pronto soccorso prima della visita, indipendente dal “codice triage”, rispetto alla media nazionale con l’11.8% in Campania contro il 6.29% nazionale e un tempo di permanenza molto alto per i codici giallo e verde. Questi dati, sottolineano dalla Cgil, insieme ad altri parametri quali il tempo di permanenza totale in pronto soccorso, il tempo di attesa per il ricovero, il tempo di permanenza in Osservazione Breve congiuntamente ad una analisi dei tempi medi di degenza ospedaliera e dell’equilibrio tra volumi di attività ordinaria e attività libero professionale, forniscono elementi utili per decidere le azioni da mettere in campo per riorganizzare i percorsi intraospedalieri della emergenza. La Fp Cgil, da tempo, per migliorare le condizioni di lavoro e di assistenza ha presentato proposte in merito alla gestione della “attesa ricovero”, causa principale del sovraffollamento, e alla realizzazione di percorsi dedicati per il ricovero dei pazienti critici. Il sindacato sottolinea che l’attesa ricovero deve essere gestita da un organico dedicato, che abbia l’obiettivo di inviare, in tempi rapidi, i pazienti nei reparti specialistici di destinazione, evitando di farli rimanere per giorni e settimane in barella e sottraendo questo compito al già esiguo personale del pronto soccorso. La proposta è stata condivisa con la Regione Campania ma rimasta per ora inevasa. Considerato che in Aziende Ospedaliere di altre Regioni è stata realizzata una “area boarding” con la presa in carico di pazienti, la Fp Cgil chiede “cosa impedisca – si legge – una simile riorganizzazione in Campania e continuerà ad incalzare la Regione nel dar seguito all’accordo sottoscritto e nel sollecitare un incontro per la riorganizzazione delle reti tempo dipendenti, contestualmente riproporrà alle direzioni aziendali un confronto sulle criticità che consenta soluzioni appropriate al disagio organizzativo e assistenziale”. I pronto soccorso di Castellammare di Stabia, Torre del Greco, Sorrento e Nola sono al col- lasso, occorre riaprire quello di Boscotrecase. Su questo punto sono d’accordo i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Fials. I quattro sindacati maggiormente rappresentativi dell’azienda sanitaria locale hanno richiesto urgentemente un incontro ai vertici dell’Asl Napoli 3 sud per cercare comunemente di risolvere le serie criticità che affliggono i pronto soccorso della zona di competenza. “A seguito della riunione intersindacale, di cui è verbale, sono state ribadite tutte le criticità assistenziali non più rinviabili riguardante i pronto soccorso, i reparti di emergenza, le difficoltà operative, funzionali e di reparto, già evidenziate anche dai mass media- si legge nella pec di richiesta di incontro inoltrata al manager dell’Asl Napoli 3 sud, Giuseppe Russo, al direttore sanitario” scrivono i sindacati.
CRONACA
6 aprile 2024
La Cgil sui pronto soccorso «Tutta la rete da rifare»