Torre del Greco. C’è l’ennesimo salasso della casta alle casse pubbliche di palazzo Baronale dietro l’allarme-sprechi lanciato dal segretario generale Domenico Gelormini. Il responsabile della trasparenza e dell’anti-corruzione in municipio ha deciso di «invitare» i consiglieri comunali a rivedere il «funzionamento» delle commissioni consiliari all’indomani delle liquidazioni di pagamento firmate alla vigilia di Pasqua: quattro distinti provvedimenti – relativi agli emolumenti di ottobre, novembre, dicembre e febbraio – per una spesa complessiva a carico dell’ente di largo Plebiscito pari a 110.000 euro e spiccioli. In media, 27.500 euro al mese per «risultati» decisamente inferiori agli «investimenti».
L’autunno di fuoco
Lo scorso mese di febbraio – peraltro il mese più corto dell’anno – i consiglieri comunali sono costati la bellezza di 28.520 euro, un record assoluto all’ombra del Vesuvio. Un vero e proprio «salasso» per il municipio, raggiunto grazie alla modifica del regolamento – promossa dall’attuale capo dell’assise Gaetano Frulio – con cui è possibile cumulare gettoni di presenza per la partecipazione alle varie sedute delle commissioni organizzate nella stessa mattinata. Non a caso, il primo «suggerimento» del funzionario capo dell’ente di largo Plebiscito è stato di (provare a) ridurre il numero di riunioni quotidiane delle commissioni in modo da evitare di pagare fino a 4 o 5 gettoni al giorno: una «soluzione» sicuramente – a giudicare dai numeri – sgradita alla casta del Comune. Perché il salasso di febbraio non rappresenta un’eccezione, bensì la «regola» a palazzo Baronale. Già a ottobre, infatti, il costo dei gettoni per la casta aveva superato quota 28.500 euro, mentre a novembre si era assestato intorno ai 27.280 euro e a dicembre ai 24.480 euro.
Gli stipendi fissi
E se la partecipazione (e il relativo costo) di qualche consigliere comunale è ridotta allo stretto necessario – due esempi su tutti, l’ex sindaco Ciro Borriello per l’opposizione e la debuttante Valentina Di Donna per la maggioranza – diversi stacanovisti di palazzo Baronale riescono a portare a casa uno «stipendio fisso» da 1.300 eruo al mese. Tra gli «onnipresenti» in municipio vari habitué della politica all’ombra del Vesuvio – la pasionaria Carmela Pomposo, il pastorello Michele Langella e la maestrina Iolanda Mennella – ma anche consiglieri comunali alla prima esperienza. Con buona pace del «cambiamento» professato in campagna elettorale.
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