Il prezzo medio della benzina presso gli impianti di distribuzione situati lungo la rete autostradale, per quanto riguarda la modalità self, è di 1,985 euro al litro, mentre il prezzo medio del gasolio, sempre in modalità self, è di 1,906 euro al litro. E’ quanto emerge dal portale dedicato del ministero delle Imprese e del made in Italy. Il prezzo medio del Gpl è di 0,85 euro al litro, mentre quello del metano ammonta a 1,473 euro al litro. Il rally dei carburanti, con i prezzi alla pompa che continuano a salire senza sosta, porta oggi un pieno di benzina a costare oltre 7 euro in più da inizio anno. Lo afferma il Codacons, che calcola le ripercussioni dei rincari sulle tasche degli automobilisti italiani. Rispetto ai listini praticati nell’ultima settimana di dicembre 2023 oggi un litro di benzina in modalità self costa in media l’8,3% in più, mentre il gasolio è rincarato di circa il 5% – analizza il Codacons – Questo significa che per un pieno di verde la spesa sale di 7,3 euro, che equivalgono a +176 euro annui ad automobilista ipotizzando due pieni al mese. Rincari che si presentano in occasione delle partenze degli italiani per i prossimi ponti, e che peseranno su chi deciderà di spostarsi in auto in occasione delle festività del 25 aprile e 1 maggio, conclude l’associazione. “Una pessima notizia! Il superamento della soglia di 1,9 euro per la benzina in modalità self è una stangata di primavera della quale avremmo volentieri fatto a meno, un rialzo allarmante visto che rischia di riaccendere ulteriormente l’inflazione che già a marzo è schizzata all’1,3%, dal +0,8% di febbraio”: è l’allarme lanciato da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. Per la benzina in modalità self, rispetto alle Regioni, secondo l’elaborazione effettuata dall’Unc sui dati medi del Mimit, è Bolzano la provincia autonoma peggiore con un prezzo al litro pari a 1,946 euro. A seguire la Basilicata con 1,936 e poi viene la Calabria con 1,935 euro. Le più virtuose sono invece le Marche con 1,886, poi il Veneto con 1,893. Nel Lazio si pagano invece 1,895 euro al litro. I prezzi della benzina alla pompa tornano a sfondare la soglia psicologica dei 2,5 euro al litro al servito in autostrada. Lo denuncia Assoutenti, che ha monitorato i listini comunicati dai gestori all’apposito osservatorio del Mimit. “Nonostante molti impianti comunichino in forte ritardo i prezzi al Ministero, dalle ultime rilevazioni emerge come la benzina viaggi oggi verso i 2,4 euro al litro in modalità servito su diverse tratte autostradali – afferma il presidente Gabriele Melluso – La soglia dei 2,5 euro al litro è stata già superata sulla A1 Milano-Napoli (venerdì 5 aprile) e sulla A21 Torino-Piacenza (sabato 6 aprile), con la benzina venduta in entrambi i casi a 2,539 euro al litro; 2,468 euro/litro sulla A4 Milano-Brescia sabato 6 aprile”. “Al di là dei casi limite sulle autostrade, la corsa dei carburanti rischia di avere effetti pesanti sulle tasche degli italiani: oltre all’aumento dei costi di rifornimenti si rischia un effetto domino con rincari a cascata per i prezzi dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari, considerato che in Italia l’88% delle merce viaggia su gomma” – conclude Melluso. Il prezzo della benzina raggiunge il livello massimo da sei mesi: attestandosi a 1,911 euro al litro al self. Non va meglio per il diesel, che raggiunge quota 1,811. Inavvicinabili i prezzi al servito. Rincari elevatissimi che pesano sulle tasche degli automobilisti, specialmente ora che, con il bel tempo, molte famiglie si organizzano per qualche trasferta fuori porta. Si tratta di prezzi che si attestano ben al di sopra di quanto dovrebbero: secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto sia dell’andamento del costo del petrolio che dell’andamento del cambio Euro/Dollaro, la benzina registra un sovrapprezzo di ben 6 centesimi al litro, il gasolio addirittura di 9 centesimi al litro. Questo si traduce in aggravi estremamente rilevanti: solo in termini diretti, per il carburante, considerando 2 pieni di benzina da 50 litri al mese, un automobilista spende, a causa di questi sovrapprezzi +72 euro annui. Per quanto riguarda il diesel va anche peggio: considerando circa 1 pieno e mezzo da 50 litri al mese, il maggiore carico in termini diretti ammonta a +81,00 euro annui. A destare forte preoccupazione sono anche i rincari indiretti, visto che nel nostro Paese le merci sono trasportate per circa l’84% su gomma: secondo i nostri calcoli, con tali sovrapprezzi, si determinano ricadute di +79,70 euro annui a famiglia. Questi rincari rischiano di costringere le famiglie ad ulteriori rinunce e sacrifici. Per questo è necessario intervenire per arginare, da subito, questa nuova corsa al rialzo: monitorando eventuali fenomeni speculativi; operando un taglio delle accise sui carburanti, immediato e congruo, oppure definendo un’accisa mobile realmente efficace; scorporando le accise dall’applicazione dell’IVA sui carburanti: da tempo sottolineiamo quanto sia insopportabile e iniqua l’imposizione di una tassa su un’altra tassa. Soprattutto, è necessario che il Governo non abbassi la guardia e non abbandoni i cittadini anche su questo fronte, come ha già fatto, troppo prematuramente secondo molti, su quello di energia elettrica e ga secondo gli esperti.
CRONACA
10 aprile 2024
Caos rincari benzina, aumentano i prezzi del self e del servito: 178 € in più a famiglia