“Non so che destino avrà questo provvedimento legislativo. C’è da essere preoccupati in modo particolare per la sanità e la scuola”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, rivolgendosi ad una folta platea di sindaci, presenti all’evento “I Laboratori del Progetto Piccoli” a Pompei, in merito all’autonomia differenziata. Per quanto riguarda le scuole nelle aree interne “rischiamo una ulteriore desertificazione”. L’ autonomia differenziata, secondo De Luca, “così come la vogliono le Regioni del Nord, significa che noi avremo una situazione di grande pesantezza per quanto riguarda la sanità nelle aree interne. Già oggi per avere il personale medico disponibile ad andare a lavorare nelle aree interne, è un’impresa. In Campania abbiamo un problema doppio,anche per andare a lavorare nelle isole non troviamo il personale medico”. “Quale la differenza rispetto ad oggi se si approva l’ autonomia differenziata? Le Regioni che hanno l’autonomia differenziata potranno aggiungere al contratto nazionale del personale medico e infermieristico un secondo contratto: un contratto integrativo regionale perché hanno le risorse- ha spiegato – Perchè possono dire a un medico, se si fa un concorso per andare a lavorare nell’Appennino bergamasco o tosco-emiliano, che oltre a una retribuzione prevista dal contratto nazionale, la Regione aggiunge un contratto integrativo regionale che raddoppia la retribuzione”. De Luca ha citato l’esempio della Regione Lombardia che ha “un residuo attivo sul fondo sanitario di 9mld di euro: può fare tutti icontratti integrativi che vuole. E potra’ dotare le aree internedi personale medico e infermieristico perche’ potra’ pagare il doppio. Noi no. La Sicilia no. La Sardegna meno che mai. LaPuglia neanche. Non abbiamo la possibilità di fare contratti integrativi nel campo della sanita’”. “Così come non abbiamo la possibilità di avere integrazioni per quanto riguarda il personale scolastico da impegnare nelle aree interne – ha concluso – Ho fatto questi esempi per dire che non è una questione lontana dagli interessi delle piccole comunità. Ma è questione che rischiamo di pagare sulla nostra pelle”. Il Governatore è poi ritornato sul tema dei fondi di coesione “Abbiamo chiesto di anticipare di un mese l’udienza di merito al Consiglio di Stato, perché se arriviamo al13 giugno il settore Cultura non riesce a programmare gli eventi estivi”. A dirlo è Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania, intervenuto oggi ad un evento organizzato da Anci a Pompei, parlando dello scontro sui fondi di Coesione e sviluppo in corso con il Governo.”Basta, ci avete strarotto le scatole. Rispettate la fatica degli amministratori locali – ha attaccato De Luca – noi viviamo di consenso. Chi va nei territori chiede il voto, non le sfogliatelle. Il clima è pesante. Se voi – parlando ai sindaci dei piccoli comuni -avete tanto consenso e voti, verrete marchiati come delinquenti, dei piccoli capibastone”. “Il Governo ha convocato una riunione per firmare gli accordi, ma hanno escluso Campania, Puglia, Sicilia eSardegna. Una bizzarria -l’ha definita De Luca – ora speriamo di chiudere iter. Da sole a Campania e Sicilia spettano 13 miliardi di euro, ma in un anno e mezzo non si è mossa una foglia. Per questo siamo in contenzioso con il Governo, ci siamo rivolti al Tar che ha stabilito che un iter amministrativo deve avere un termine e doveva chiudersi entro 45 giorni. Guarda caso, il Consiglio di Stato ha rinviato a dopo le elezioni”.
CRONACA
15 aprile 2024
De Luca a Pompei: “Autonomia, rischi su scuola e sanità”