«Con l’approvazione della legge urbanistica la Giunta De Luca consegna il territorio della regione Campania più in generale, ma i grandi centri urbani più specificatamente, agli interventi di speculazione edilizia che molti Stakeholder, sia pubblici che privati, aspettavano da tempo e con impazienza». E’ durissimo l’atto d’accusa contenuto in una nota firmata da diverse associazioni tra le quali la Cgil, l’Arci, Confartigianato, Italia Nostra e Wwf, solo per citarne alcune. «La spacciano come una moderna e partecipata legge di governo del territorio quando in realtà di moderno e partecipato non ha nulla. Non guarda agli obiettivi di sviluppo ecosostenibile dell’Agenda 2030, non preserva il suolo, che sia nel perimetro urbano o in quello agricolo, non tutela le fasce costiere e ancor meno quelle interne, non tutela il costruito, utilizza lo scambio delle premialità come moneta urbanistica per alcuni specifici interessi e addirittura usa lo scambio dei sottotetti per l’astensione del centro destra in consiglio regionale» si legge nella nota durissima. «Si è consumata forse una delle peggiori pagine dell’utilizzo del mandato democratico per un’operazione che a ben vedere, da una lettura attenta della legge, non ha nessun aspetto di tutela del territorio e dei suoi cittadini. Cosa potrà produrre l’incentivo di premialità negli interventi di rigenerazione (?), molto opinabile la loro concezione di Rigenerazione urbana, tra loro non vi è alcuna differenza tra un intervento fatto nella città di Napoli e quello di un piccolo paesino delle aree interne? Dove andrà ad investire l’imprenditore? La risposta è presto data. Il comune di Napoli farà il resto? Così le aree interne continueranno a svuotarsi, spopolarsi ed essere sempre più paesi fantasma e le aree urbane, già troppo stressate, saranno ancora probabilmente più cementificate, aperte a flussi di turisti piuttosto che fruite dai cittadini residenti» scrivono le associazioni. «Si apre una nuova stagione di cementificazione, di maggiore consumo di suolo, di espulsione dei cittadini dai grandi centri urbani, di invivibilità delle grandi città. Veramente pensate che la regione sarà economicamente più forte solo con più turisti? Veramente pensate che gli imprenditori/investitori risolveranno i problemi legati alla mobilità, all’abitare, allo studio dei nostri ragazzi, alla vivibilità delle nostre città, alle specifiche problematiche del territorio, vedi i dissesti idrogeologici delle aree interne, delle isole e quello che determinerà l‘aumento del livello dei mari?»
CRONACA
25 aprile 2024
Legge urbanistica regionale, le associazioni: «Mano libera agli speculatori»