Torre Annunziata continuerà ad essere una città antifascista e repubblicana, come e più di prima. È questo l’impegno che hanno sottoscritto i quattro candidati sindaco alle prossime elezioni comunali, raccogliendo l’invito della sezione Anpi di torre Annunziata, Boscotrecase, Boscoreale e Trecase “Maria Penna e Rocco Caraviello”, mettendo da parte le distanze e le divisioni della tornata elettorale nel giorno in cui si festeggia la liberazione italiana dall’occupazione nazista e dal fascismo. Lo hanno fatto firmando un impegno affinché, qualora fossero eletti, di promuovere iniziative che coinvolgano la cittadinanza nelle date simbolo della lotta all’antifascismo, alle mafie e alle discriminazioni. Un patto che prevede l’impegno da parte della futura amministrazione affinché non ci siano decisioni, concessioni, tolleranza, sostegno a iniziative ad associazioni o soggetti che si rifacciano a fascismo, nazismo e altre forme di discriminazione o di intolleranza politica, omofobica, transfobica, abilista, misogina e razzista. I quattro candidati, Carmine Alfano, Corrado Cuccurullo, Lucio D’Avino e Mariantonietta Zeppetella hanno dunque sottoscritto il documento e la tessera Anpi della sezione.
Antonello Sannino Presidente ANPI «La sede dell’Anpi prende il nome da due concittadini trucidati in Toscana dal regime fascista: Maria Penna e Rocco Caraviello. Una sede fondata da Antonio Amoretti, l’ultimo partigiano delle Quattro giornate di Napoli, di cui ne porta il dna. Torre Annunziata è una terra di grande tradizione antifascista e repubblicana. Mentre il sud votava in massa per la monarchia, Torre Annunziata fu una delle poche città che votò per la Repubblica. La memoria è importante per capire le fondamenta sulle quali si basa il nostro vivere comune. La presenza di tutti e quattro i candidati alla carica di sindaco di Torre Annunziata , oggi, è una riposta importante per una città martoriata e stanca, che dopo due anni di lungo commissariamento ha bisogno di investire in una comunità coesa».
Carmine Alfano Alleanza Straordinaria «La mia storia si colloca nel più convinto antifascismo. Firmo perché non ci siano comportamenti equivoci che possano essere interpretati come tolleranza e sostegno ad iniziative, associazioni o soggetti che si riaffacciano sui nefasti ideali fascisti. Mio impegno contro tutte le forme di discriminazione, credo in una Torre Annunziata dove possano essere garantiti a tutti pari diritti ed opportunità. La libertà è come l’ossigeno, ci si accorge della sua importanza quando inizia a mancare. Una frase che mi accompagna da sempre è quella di Piero Gobetti, liberale e antifascista: nessun cambiamento può avvenire se non parte dal basso, mai concesso né elargito, se non nasce nelle coscienze come autonoma e creatrice volontà di rinnovarsi e di rinnovare».
Corrado Cuccurullo Centrosinistra «Noi oggi festeggiamo la liberazione e dunque la fine dell’oppressione nazi-fascista. Al di là degli aspetti della memoria storica questa deve essere una data che ci fa ricordare un impegno forte nella difesa dei diritti e della libertà. I diritti civili contro ogni forma di discriminazione, i diritti sociali per l’inclusione e partecipazione sociale, i diritti urbani per la qualità urbana. Ogni passo che faremo in direzione di queste libertà è un passo determinan gte verso la coesione sociale della comunità. Mi fa piacere pensare al 25 aprile come ad una festa molto contemporanea».
Lucio D’Avino Oplonti Futura «Questa è una giornata importantissima. Se oggi ci troviamo qui a firmare un patto antifascista è soprattutto grazie all’impegno e al sacrificio dei nostri concittadini che ci hanno donato la libertà di poter scegliere, di poter decidere, ribellandosi al regime fascista. Ad oggi, una domanda che mi pongo da anni è se i partigiani che hanno lottato per il nostro futuro sarebbero contenti di vedere questo futuro. La risposta che mi do è un no. Ci sono ancora troppe lotte e troppi problemi vecchi come il mondo. In un momento storico come questo bisogna imparare dalla storia e valorizzarla, al di là dei colori politici è una battaglia che dobbiamo portare avanti col petto gonfio di orgoglio e utilizzare questi valori per formare le donne e gli uomini del domani mantenendo alto lo spirito partigiano».
Mariantonietta Zeppetella, M5S «Credo fermamente nell’antifascismo. Della resistenza si è esaurita la fase storica, ma non si può mai esaurire il concetto stesso della resistenza. Gli avvenimenti che si sono verificati, in particolar modo con questo Governo, dimostrano che la sorveglianza antifascista non può fermarsi. Il fascimo non è un fantasma del passato ma una minaccia quotidiana. Una minaccia quotidiana se il presidente del consiglio rifiuta di pronunciare la parola antifascista, se riguardo al passato fascista non si ha un serio rifiuto di tutto ciò che è stato causato da quel regime, se si vuole addossare tutte le colpe solo ai nazisti quando sappiamo benissimo che il fascismo non solo ha collaborato ma partecipato. Il fascismo è ogni volta che si impedisce a qualcuno di parlare. Ogni volta che le minoranze vengono messe a tacere, ogni volta che qualcuno alza la voce per sovrastare la voce degli altri, ogni volta che il popolo che viene lasciato nella miseria e nella mancanza di servizi. Chi non può godere dei diritti fondamentali può esser più facilmente calpestato e ricattato, divenendo quella massa che il fascismo ha sempre messo a tacere. Viva l’antifascimo, continuando a sorvegliare la nostra Repubblica».