”La lotta alla camorra si fa difendendo l’unità d’Italia, non spaccando l’Italia e calpestando le ragioni del Sud. Non solo i fondi sviluppo e coesione che sono bloccati, ma i fondi per la sanità, i fondi per il trasporto”. Parole che esprimono un forte disappunto quelle espresse dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca in risposta alle considerazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulle parole dette da De Luca sul parroco anti camorra di Caivano, don Maurizio Patriciello. Lo scorso 8 maggio, Don Patriciello è stato presente al convegno “La Costituzione di tutti. Dialogo sul premierato”.
Tra ministri e parlamentari presente anche il parroco di Caivano, personalità impegnata in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. “Il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli”, così, Vincenzo De Luca, ha definito il parroco dopo la presenza di quest’ultimo ad un convegno sul premierato. Parole che non sono di certo sfuggite alla Premier Giorgia Meloni, la quale, ha lanciato immediatamente una risposta al governatore campano: “Un segnale spaventoso. Lo Stato c’è ed è al fianco di Don Patriciello”, risponde il Presidente del Consiglio. De Luca non ci sta, non ha intenzione di fare passi indietro su quanto detto nei confronti del parroco di Caivano.
Il governatore non perde occasione per rispondere alla Premier ed, anche quest’oggi, in occasione della riapertura dello stadio “Collana”, nel quartiere Vomero, torna a polemizzare quanto la mancata sottoscrizione dell’accordo per il piano di sviluppo e coesione. “Noi aspettiamo che si sveglino a Roma. Andremo avanti comunque, costi quello che costi”.
Per De Luca c’è qualcuno “che ogni sette mesi si inventa un altro progetto che come sappiamo non si farà mai. Il Collana si farà e lo faremo fino alla fine” aggiungendo che “ormai le parole della politica hanno perso ogni significato. L’unica che conta non solo le promesse ma il cambiamento quando si verifica nei fatti”.