Con il Magic6 Lite, il produttore cinese Honor alza l’asticella nel campo degli smartphone di fascia media, proponendo un dispositivo ricco di innovazioni e funzionalità di prim’ordine, in grado di offrire un’esperienza premium a un prezzo competitivo.
Dalla qualità costruttiva al display, passando per il comparto fotografico, il Magic6 Lite sembra avere tutte le carte in regola per distinguersi nel segmento medio di gamma Android.
Nella confezione di vendita sono presenti lo smartphone con una pellicola protettiva preinstallata sullo schermo, un cavo USB-A/USB-C, la spilla per aprire il carrellino SIM, il manuale d’uso e la garanzia. Non sono inclusi né una cover protettiva né una caricabatteria.
Le dimensioni (163,6 × 75,5 mm) del Magic6 Lite sono nella norma, ma i bordi e gli angoli arrotondati riducono la percezione di ingombro.
Il design sinuoso conferisce al telefono un aspetto aerodinamico, facendolo sembrare ancora più sottile di quanto sia in realtà (7,98 mm). Nonostante la presenza di una batteria molto capiente, il telefono è relativamente leggero (185 g) e quindi molto maneggevole.
Disponibile nelle varianti cromatiche Emerald Green, Midnight Black e Sunrise Orange, è un dispositivo che attira sicuramente l’attenzione, sembrando un telefono che dovrebbe costare più di quanto effettivamente costa. L’unico indizio che rivela che non è un top di gamma è il telaio in policarbonato, con la parte posteriore in plastica invece che in vetro. Da segnalare che nella variante Sunrise Orange, è rivestita in pelle vegana.
Sul retro, le fotocamere sono posizionate nella tipica disposizione ad anello come nel predecessore Magic5 Lite. Questo anello, circondato da un bordo zigrinato che ricorda la corona di un orologio, occupa gran parte della parte superiore, ma sporge poco, quindi il telefono non oscilla quando viene posizionato con lo schermo rivolto verso l’alto su un tavolo.
Il bordo laterale ospita sul lato destro il bilanciere del volume e il tasto di accensione; in alto, c’è il microfono per la soppressione dei rumori ambientali. In basso, si trova un vassoio estraibile progettato per ospitare fino a due nanoSIM telefoniche (non sono supportate le eSIM), oltre al microfono principale, alla porta USB-C 2.0 OTG e all’altoparlante mono, che offre una buona potenza audio.
Nella parte anteriore c’è un display Amoled curvo da 6,78 pollici con risoluzione 1.5K (1200 x 2652 pixel) e frequenza di aggiornamento di 120 Hz, capace di riprodurre 1,07 miliardi di colori e con gamma cromatica DCI-P3 al 100%, che offre immagini nitide e dettagliate. Il rapporto d’aspetto è di 19.5:9 con una densità di pixel di 431 ppi e una luminosità massima di 1200 nit. Supporta fino a 10 punti di contatto.
Un pannello visivamente bello, realizzato con materiali di alta qualità, che conferiscono un look&feel decisamente premium. Le cornici sottilissime (il display occupa il 91,2% dello spazio disponibile) e i bordi laterali leggermente curvi massimizzano l’impatto visivo. Per la personalizzazione, si può optare tra due profili principali, Normale e Vivido, con la possibilità di modificare la temperatura del colore. Honor offre ulteriori opzioni di personalizzazione rispetto alla maggior parte dei concorrenti, permettendo di scegliere tra opzioni calde e fredde e offrendo una regolazione fine per la messa a punto.
Per salvaguardare la vista, il display integra una serie di funzioni avanzate. Il dimming PWM a 1920 Hz riduce al minimo l’affaticamento visivo, mentre la modalità Low Blue Light riduce le emissioni di luce blu potenzialmente dannose. Il Dynamic Dimming adatta in tempo reale la luminosità in base alle condizioni ambientali, e la modalità notturna Circadian Night Display applica un filtro arancione per non disturbare il ciclo circadiano nelle ore serali.
In alto al centro del display c’è un piccolo foro che ospita la fotocamera frontale. Il lettore di impronte digitali sotto il display funziona bene sia in termini di velocità che di precisione.
In alternativa, è possibile utilizzare lo sblocco facciale 2D, che funziona anche indossando una mascherina, ma è meno sicuro. Manca un LED di notifica, ma la funzione Display sempre attivo (anche a schermo intero) mostra l’ora e le notifiche sullo schermo quando il telefono è in stand-by.
Il Magic6 Lite ha un grado di protezione IP53 per la resistenza alla polvere e all’acqua. Questo non significa che sia completamente impermeabile, ma si può gestire un acquazzone senza problemi e rilassarsi in spiaggia senza preoccuparsi troppo della sabbia. Honor ha lavorato per garantire che questo telefono duri nel tempo. Grazie alla tecnologia proprietaria “Ultra-Bounce Anti-Drop”, che utilizza materiali di nuova generazione e una struttura ottimizzata, il telefono ha una elevata resistenza alle cadute, certificata con ben 5 stelle da SGS. Cadute da un’altezza fino a 1,5 metri non sono un problema, indipendentemente dal punto di impatto. In teoria, quindi, si può fare a meno di usare una cover protettiva.
Sotto la scocca, il Magic6 Lite ospita il processore Snapdragon 6 Gen 1 di Qualcomm, un chip octa-core (4x Cortex-A78 a 2.2GHz + 4x Cortex-A55 a 1.8GHz) di fascia media. Sebbene non sia al vertice delle classifiche di riferimento, rappresenta un significativo miglioramento rispetto al modello precedente, sia in termini di prestazioni che di efficienza energetica. Ad affiancarlo c’è una GPU Adreno 710.
La memoria interna, non espandibile, è disponibile nelle versioni da 256 o 512 GB. Il dispositivo è dotato di 8 GB di RAM, con la possibilità di sfruttare la funzione Honor RAM Turbo: quando necessario, la memoria ROM viene convertita in RAM, permettendo di ottenere ulteriori 8 GB di memoria RAM.
Il parco sensori è completo e include sensori di gravità, luce ambientale e prossimità, oltre a un giroscopio e una bussola.
Che si tratti di gaming, multimedia, produttività o multitasking, durante i nostri test il Magic6 Lite si è rivelato sempre reattivo e fluido, senza mai mostrare blocchi o rallentamenti. Qualunque ottimizzazione abbia implementato Honor, funziona davvero bene, rendendo difficile distinguere questo dispositivo da un top di gamma che costa tre volte tanto.
È solo nei benchmark che emerge come lo Snapdragon 6 Gen 1 resti indietro rispetto ai suoi fratelli più costosi, e questo è particolarmente evidente con carichi di lavoro grafici intensivi. Tuttavia, questo limite interessa davvero poco all’utente medio.
L’autonomia è uno dei punti di forza di questo dispositivo. Honor ha infatti integrato una batteria da 5300 mAh, che secondo i dati ufficiali dovrebbe coprire fino a due giorni. In effetti, anche facendone un utilizzo intenso, durante le nostre prove siamo sempre riusciti ad arrivare a fine giornata con il 40-50% di autonomia residua. Occorrono circa 2 ore per una ricarica completa, non supportando la veloce, ma solo quella cablata fino a 35 W (l’alimentatore va acquistato separatamente).
La batteria è progettata per avere un’eccezionale longevità, conservando l’80% della sua capacità originale anche dopo 1000 cicli di ricarica completa. Questo risultato ha permesso al dispositivo di ottenere la prestigiosa certificazione DXOMark Battery Gold Label.
Il Magic6 Lite è un dispositivo dual SIM dual standby che consente di selezionare la SIM predefinita per dati, chiamate e messaggi tramite le impostazioni. La qualità delle chiamate telefoniche è buona. Il dispositivo offre connettività 5G (NR), Wi-Fi dual-band (802.11 a/b/g/n/ac) e Bluetooth 5.1. Per quanto riguarda la localizzazione, supporta GPS, AGPS, GLONASS, BeiDou e Galileo. È dotato di NFC, ma mancano la radio FM e un jack audio da 3,5 mm.
Sul fronte software, il nuovo medio-gamma di Honor arriva con MagicOS 7.2 basato su Android 13, anziché su Android 14, che è disponibile su altri telefoni dall’ottobre dello scorso anno. Honor promette tre anni di patch di sicurezza e due aggiornamenti generazionali, di cui uno sarà proprio Android 14.
L’interfaccia utente offre tantissime opzioni di personalizzazione, ed è abbastanza facile modificarla secondo i propri gusti. L’area notifiche e le impostazioni rapide sono separate e accessibili tramite uno scorrimento dai due lati della fotocamera selfie. Il cassetto delle app è disabilitato per impostazione predefinita: per riattivarlo e nascondere le app dalla schermata iniziale, sarà necessario accedere al menu delle impostazioni.
Per quanto riguarda il comparto fotografico, a guidare il trittico di fotocamere sul retro c’è la fotocamera principale da 108 megapixel con un ampio sensore da 1/1,67 pollici, un’apertura f/1.75 che cattura più luce, stabilizzazione ottica e un avanzato motore di cattura del movimento per scatti nitidi in ogni situazione.
Che si tratti di paesaggi, ritratti, foto di gruppo o primi piani ravvicinati, questo sensore esalta sempre ogni dettaglio con una definizione eccezionale.
A supporto della fotocamera principale, troviamo una fotocamera ultra-grandangolare da 5 MP con un campo visivo di 110°, per inquadrature di paesaggi, architetture o grandi scene, e una fotocamera macro da 2 MP con una distanza focale minima di soli 4 cm, per catturare dettagli ravvicinati. La fotocamera selfie è da 16 MP e utilizza un otturatore f/2,45.
La fotocamera principale garantisce ottimi scatti, soprattutto alla luce del giorno. Se assistita dalla modalità notturna, offre buone prestazioni anche dopo il tramonto. Nella maggior parte dei casi, si ottengono scatti da 12 MP grazie al pixel binning nove a uno. Tuttavia, se lo si desidera, è possibile passare alla modalità ad alta risoluzione e sfruttare i 108 MP. Questa modalità offre maggiori dettagli in file di dimensioni più grandi, ma quasi sempre la differenza di qualità non è tale da giustificarne l’uso.
Il sensore ad alta risoluzione è più utile invece per abilitare la capacità di zoom 3x, e in questo contesto svolge un lavoro decente. Sebbene non si tratti di un ritaglio completamente senza perdita di dati e ci sia un leggero calo di qualità, è comunque preferibile rispetto al ritaglio di uno scatto da 12 MP.
La fotocamera macro da 2 MP ha una risoluzione troppo bassa per essere di grande utilità nel 2024, e l’ultrawide da 5 MP manca di dettagli. Anche la resa cromatica è peggiore su questi obiettivi ausiliari. La fotocamera anteriore da 16 MP, invece, è più che decente.
Quando si tratta di riprese video, i risultati non sono esaltanti. La fotocamera frontale offre una stabilizzazione dell’immagine quasi inesistente e raggiunge una risoluzione massima di 1080p a 30 fps. La fotocamera posteriore permette di registrare fino a 4K a 30 fps o 1080p a 60 fps, ma nessuna di queste risoluzioni offre una buona stabilizzazione. Solo scendendo a 1080p a 30 fps o meno entra in gioco una stabilizzazione digitale adeguata.
In offerta attualmente su Amazon a 299 euro nella versione con 256 GB di memoria interna, il Magic6 Lite può diventare un autentico best-buy, ideale per chi cerca un’esperienza simile a quella di un top gamma, ma ha un budget limitato.
Gennaro Annunziata