Ventitre novembre 1980. Sono le ore 19:45 di una domenica dal sapore autunnale. I cittadini campani si preparano alla sera, a quella che sarebbe dovuta essere una semplice notte ed invece, 90 secondi sono bastati a sconvolgere le vite di migliaia di persone: la terra ha tremato. Il terremoto si è abbattuto sul Sud Italia. Città ricoperte di macerie, vite spezzate. La popolazione è sotto shock. Oltre tremila le vittime accertate. Una tragedia che mai verrà dimenticata. Ben 43 anni sono trascorsi da quel drammatico evento. I telegiornali ed i quotidiani campani parlano di sisma, del fenomeno del “bradisismo”. Nell’area dei Campi Flegrei, area vulcanica attiva situata nella zona ovest di Napoli, la terra continua a tremare. “Terremoto piu’ forte degli ultimi 40 anni”: titolano così molti quotidiani della zona e non solo. Tutta l’Italia teme per la Campania. 150 il numero dei terremoti registrato lo scorso 20 maggio. A partire dalle 19:51, con una prima scossa di magnitudo pari a 3.5, per circa 30 minuti la terra non ha smesso di tremare. Successivamente, la seconda scossa, registrata ad una profondità di 2.6 kilometri, con un magnitudo pari a 4.4. La scossa piu’ forte degli ultimi 40 anni. Epicentro dell’evento la Solfatara di Pozzuoli, uno dei 40 vulcani attivi costituenti i Campi Flegrei e distante solo tre chilometri dal centro della città. Terrore e panico si sono rapidamente diffusi tra la popolazione: migliaia di famiglie, raccolte per la cena, hanno immediatamente lasciato le proprie abitazioni per correre in strada. C’è chi urla, chi piange, chi vorrebbe che invece, questo incubo finisse. Sono ormai mesi che i cittadini napoletani convivono con il sisma che sembra non voler sparire: si esce a far la spesa, si esce per lavorare o per accompagnare i bambini a scuola. Migliaia di volti diversi ma accomunati da un solo fattore: la paura. In tutte le case, affianco alla porta d’ingresso, sono pronti zaini e valige. Poche cose ma essenziali. E’ tutto pronto per la fuga. In molti si chiedono però “Dove scappiamo? Dove ci rifugeremo?” La piena fruibilità delle vie di fuga nel comune di Bacoli in caso di allontanamento della popolazione per rischio connesso al fenomeno del bradisismo è il tema al centro di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenuto oggi in Prefettura a Napoli. La riunione è stata presieduta dal prefetto Michele di Bari. Sono intervenuti sul tema della fruibilità delle vie di fuga a Bacoli anche rappresentanti della Capitaneria di Porto di Pozzuoli e della sezione della Polizia stradale di Napoli. È stata approfondita in particolare la problematica riguardante il traffico di mezzi pesanti adibiti al trasporto di natanti verso il porto di Baia, sito nel Comune di Bacoli. Allo stato, il transito di tali mezzi verso l’area portuale è consentito nel rispetto dell’ordinanza contingibile e urgente del Comune di Bacoli che, per motivi di protezione civile, consente lo svolgimento delle attività di varo e alaggio solo nei giorni feriali, nella fascia oraria 14-18. Il prefetto ha disposto al riguardo che siano valutati, in seno ad un’apposita conferenza di servizi.
CRONACA
4 giugno 2024
Rischio Campi Flegrei: vertice in Prefettura