Torre del Greco. Si rivela un pericoloso boomerang la decisione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella di sorteggiare gli scrutatori per le consultazioni europee. La composizione dei seggi è stati, infatti, complicata dalla raffica di «diserzioni» registrate all’interno delle 106 sezioni presenti sul territorio con inevitabili disagi e polemiche. Solo intorno alle 11 – in pratica, con due ore di ritardo rispetto alla normale tabella di marcia – tutti i seggi sono stati regolarmente composti e avviati alle procedure di voto.
L’autogol del sorteggio
A pesare come un macigno sull’avvio della corsa alle urne è stata proprio la scelta di sorteggiare il 50% degli addetti ai seggi. La maggioranza dei cittadini estratti a sorte – complice lo scarso appeal della retribuzione, 110 euro per circa 30 ore di lavoro – ha preferito un week-end di sole e mare al posto di una due giorni elettorale al chiuso di una scuola. Una scelta che da un lato conferma il «distacco» dalla politica – a cui, evidentemente, sono particolarmente interessati solo gli «addetti ai lavori» e le rispettive schiere di fedelissimi – e da un lato rafforza il «metodo» delle nomine per scongiurare cattive sorprese ai seggi.
Le reazioni politiche
Le difficoltà registrate dai presidenti dei seggi hanno riacceso in pochi minuti la bagarre politica sulla questione del sorteggio degli scrutatori: «Questi sono i risultati dell’incapacità di gestione di settori importanti della macchina comunale per garantire in modo sereno il diritto di voto», l’accusa lanciata attraverso i social dagli storici sostenitori delle nomine. D’altronde, diversi scrutatori «assenteisti» non hanno nascosto le ragioni della propria fuga dai seggi: «Ero stata baciata dalla fortuna – il racconto di Anna L. – e mi sono anche presentata. Ma ho sentito il “budget” e ho rinunciato: andate alla Nazario Sauro, era quasi vuota». Insomma, in vista delle prossime consultazioni – alle porte ci sono le elezioni regionali, sicuramente più «sentite» rispetto alle europee – non è escluso un cambio di rotta dell’amministrazione comunale.
I box della differenziata
Apprezzati, invece, gli ecobox sistemati all’interno degli istituti comprensivi per sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata. Nello specifico, si tratta di contenitori ecologici per differenziare le frazioni che saranno “prodotte” durante la tornata elettorale, scarti che sarebbero finiti in un unico sacchetto. Realizzato per l’occasione anche un volantino affisso nelle scuole interessate alle operazioni di voto per provare a rilanciare la riciclata all’ombra del Vesuvio.
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